Immagina… 

Sei un contadino e, mentre stai scavando un pozzo, improvvisamente trovi i resti di un tesoro rimasto sepolto per oltre 2000 anni… E non un tesoro qualunque.. ma il più grande patrimonio archeologico cinese!

È esattamente ciò che accadde il 29 marzo 1974, quando Yang Zhifa, un giovane contadino analfabeta del villaggio di Xiyang, insieme ad altri contadini, si imbattè per puro caso in una delle scoperte archeologiche più straordinarie della storia.

Da questa incredibile scoperta, le autorità commissionarono una serie di scavi archeologici nell’area, che portarono alla luce circa 8000 guerrieri di terracotta, 18 carri di legno e 100 cavalli di terracotta, tutti a grandezza naturale; scavi che continuano ancora oggi. 

Per la sua importanza storica e culturale, dal 1987 è l’Esercito di Terracotta è Patrimonio dell’Umanità.

“Ci sono sette meraviglie al mondo, ma con la scoperta dell’Esercito di Terracotta possiamo dire di aver trovato l’ottava. Nessuno che non abbia visto le piramidi può affermare di aver visitato l’Egitto, e adesso io posso dire con fermezza che nessuno che non abbia visto l’Esercito di Terracotta può affermare di aver visitato la Cina”. (cit. Jacques Chirac)

Indice

Costruito tra il 246 e il 206 a.C., l’Esercito di Terracotta è una fedele riproduzione dell’armata che permise a Qin Shi Huang, il primo imperatore della Cina (noto anche per aver avviato la costruzione della Grande Muraglia), di sconfiggere i suoi avversari e unificare l’Impero.

L’Esercito si trova nel Mausoleo di Qin Shi Huang (di cui ti parlerò nel 5° capitolo), che fu commissionato dallo stesso Qin ancora prima di diventare il primo imperatore della Cina.

L’intero parco funerario era costituito da fosse ipogee divise a seconda del contenuto e dell’ambiente che dovevano rappresentare nell’Aldilà.

Per realizzare il Mausoleo e l’Esercito di Terracotta si stima che sono stati impiegati oltre 700.000 operai, organizzati in piccoli gruppi di lavoro che erano guidati da un capomastro ed erano responsabili della creazione di un numero limitato di statue.

Una volta completate, le statue venivano firmate sulla base, sia per controllare i volumi di produzione che per identificare i responsabili di eventuali difetti.

I segreti del Mausoleo non dovevano essere rivelati. Lo storico Han Sima Qian (145-86 a.C.) racconta che, dopo la morte dell’imperatore Qin Shi Huang, gli operai furono condannati a morte e vennero sepolti vivi all’interno del Mausoleo stesso.

L’Esercito di Terracotta è distribuito in tre fosse di varie forme e dimensioni, scavate in periodi diversi.

Secondo i piani originali, le fosse dovevano essere quattro, ma la quarta rimase vuota perchè l’imperatore morì prima di terminare il suo progetto.

Fossa 1:

È la più grande e suggestiva (circa 14000 mq). È di forma quadrata e divisa in nove corridoi. Fu la prima fossa ed essere scoperta e qui sono state trovate oltre 6000 statue in terracotta, anche se attualmente ne sono esposte solo 2000.

L’esercito è schierato così: i balestrieri nelle prime tre file, seguiti dalla fanteria leggera, dai carri da guerra guidati da quattro cavalli e dalla fanteria pesante.

Fossa 2:

È più piccola della prima (circa 6000 mq), di forma irregolare ed è ancora in gran parte ricoperta di terra.

Al suo interno si trovano 80 carri da guerra, 1300 tra balestrieri, lancieri, cavalieri e arcieri, che seguono uno “schieramento concentrico“, oltre ad armi in bronzo.

Fossa 3:

La più piccola delle 3 (300 mq) e, diversamente dalle altre fosse, è a forma di U ed ospita il quartier generale dell’esercito, formato da 86 guerrieri.

Al centro è posizionato un carro da guerra seguito da ufficiali di alto rango, ai lati altri ufficiali disposti a protezione del carro.

Gli 8.000 guerrieri sono a grandezza naturale (da 1.80 a 2 m di altezza per 160 kg) e sono composti da sette parti principali (base, piedi, gambe, corpo, braccia, mani e testa), realizzate a mano o con stampi, che venivano poi assemblate prima che l’argilla si seccasse.

Ciascuno dei guerrieri ha caratteristiche diverse: dalle espressioni facciali alle acconciature, dagli abiti ai gesti. Questi dettagli permettono di classificarli in base al ruolo e al rango.

Ad esempio: l’acconciatura ed il copricapo indicano se si tratta di un soldato di fanteria leggera o di un cavaliere; le armature e le vesti rivelano il grado degli ufficiali; la posizione del corpo distingue arcieri e balestrieri.

In origine, le statue erano dipinte con colori vivaci, ma il tempo e le intemperie hanno fatto sbiadire i pigmenti.

Erano anche dotate di armi vere, come spade di bronzo, archi, frecce, lance e asce, ma la maggior parte è andata perduta a causa dei saccheggi avvenuti dopo la caduta della dinastia Qin.

1. L’ipotesi più diffusa tra archeologi e studiosi è che Qin Shi Huang abbia ordinato la costruzione dell’Esercito di Terracotta per poter dominare anche nell’aldilà. Per farlo, aveva bisogno di un grande esercito, proprio come in vita, che lo proteggesse in eterno.

2. L’imperatore era ossessionato dall’immortalità e la sua tomba doveva essere una vera e propria dimora. Per ribadire il proprio status, scelse con cura i suoi “compagni di morte” e fece scavare delle fosse per accogliere i corpi dei suoi funzionari, delle sue concubine e dei suoi servitori, tutti uccisi per essere sepolti accanto a lui.

2. Sapevi che alcuni guerrieri di terracotta sono stati in Italia? Ebbene si.

  • Nel 1994 sono stati esposti 12 esemplari (10 guerrieri e 2 cavalli) in 2 mostre a Venezia e a Roma.
  • Nel 2008 sono stati esposti 5 guerrieri presso il Museo di Antichità di Torino.
  • Nel 2010 sono stati esposti 8 guerrieri (tra cui un consigliere, un balestriere e sei lancieri) ed 1 cavallo presso il Palazzo Reale di Milano.
  • Da ottobre 2017 a luglio 2018, nella Basilica dello Spirito Santo a Napoli, sono stati esposti 300 reperti, tra cui 170 guerrieri. Si trattava di copie fedeli, realizzate da artigiani utilizzando calchi fatti sugli originali e seguendo le antiche tecniche di lavorazione.

3. La tomba di Qin Shi Huang non è ancora stata aperta, poiché gli archeologi temono danni irreversibili. Secondo una leggenda, al suo interno scorrono 100 fiumi di mercurio. Analisi scientifiche, condotte sul luogo, hanno confermato la presenza di alte concentrazioni di metallo tossico nell’area.

Come detto poc’anzi, l’Esercito di Terracotta si trova all’interno dell’area del Mausoleo di Qin Shin Huang, il complesso tombale più grande del mondo (56 kmq).

All’interno del complesso gli archeologici hanno scoperto 5000 fosse, molte delle quali ancora non sono state scavate, perchè gli stessi temono che, a contatto con l’aria, i reperti possano subire danni irreparabili.

Oltre all’Esercito di Terracotta, in una di queste fosse gli archeologi hanno scoperto pezzi in bronzo, come armi ed animali (uccelli, gru e anatre), oltre a due carri in bronzo, ciascuno del peso di 1.234 kg, composto da 3.400 pezzi e trainato da quattro cavalli.

I carri, adornati con oltre 1.700 dettagli in oro e argento, sono stati ritrovati nel dicembre del 1980 a 20 metri dalla tomba dell’imperatore, insieme alle armi dei guerrieri di terracotta.

>Apertura: dal 1° marzo al 30 novembre dalle 8:30 alle 17, dal 1° dicembre al 28 febbraio dalle 8:30 alle 16:30.

>Prezzo biglietti: 120 yuan (€ 15,88). Puoi acquistarli in loco oppure, per evitare code, qui.

>Come arrivare: Se vuoi andare in autonomia e spendere poco (su didi un driver che parte da Xi’an costa tra i 110-120 Yuan a tratta), il tragitto che devi fare è il seguente: 

  • Metro Linea 1 o 6 (è indifferente) scendere a Fangzhicheng, poi Metro Linea 9 e scendere a Huaqingchi. Costo 7 yuan a tratta. Tempo di percorrenza: 1 h circa partendo dalla zona della Torre del Tamburo.
  • Davanti all’Uscita C della Metro, a 100 metri, c’è la fermata del bus 613. In 15-20 minuti ti porterà direttamente all’ingresso, senza fare altre fermate. Costo 5 yuan a tratta.

Spero che questo articolo ti possa essere utile per visitare questa “ottava meraviglia del mondo“. 

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