In questo anno di pandemia c’è una tipologia di viaggio che è andata per la maggiore: il plein air.

Sono anni che io ed i miei genitori viaggiamo in Italia ed in Europa in camper ed è un tipo di viaggio che ho sempre amato fare.

La libertà di spostarsi dove e quando si vuole permette di scoprire città, regioni o paesi interi ben più agevolmente.

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Visitare il Friuli in camper è alquanto semplice: ci sono aree sosta e parcheggi (in cui si può sostare senza problemi) in gran parte delle principali attrazioni.

In questo articolo non solo ti parlerò dei luoghi che ho visto (partendo da nord-est, fino a sud), ma ti indicherò anche dove potrai sostare, con la speranza di agevolarti (la ricerca delle aree sosta non è mai tanto semplice, in Italia purtroppo siamo ancora mal organizzati).

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Come dico sempre.. bando alle ciance e cominciamo ????.

Questo è il giro che abbiamo fatto

1. SANTUARIO DEL MONTE LUSSARI

La piccola perla delle Alpi Giulie è un luogo veramente incredibile.

Dall’alto dei suoi 1789 m. s.l.m. si può godere una vista spettacolare sul paesaggio che lo circonda.

La storia della nascita del Santuario è legata ad un pastore, che nel 1360, non riuscendo a trovare il proprio gregge di pecore, salì sul Lussari dove vide le proprie pecore inginocchiate intorno ad un cespuglio. Al centro del cespuglio si trovava una statuetta della Madonna col Bambino. Il pastore portò la statuetta al parroco di Camporosso, ma nelle due mattine successive riaccadde la stessa cosa: la statuetta era tornata sul Monte ed era circondata dalle pecore inginocchiate. Il parroco allora si consultò con il patriarca di Aquileia e quest’ultimo decise di far costruire una cappella in questo luogo.

Della cappella originaria non vi sono più tracce. L’edificio attuale risale al XVI secolo, anche se nel corso degli anni ha avuto diverse ristrutturazioni ed ampliamenti.

E’ proprio dal XVI secolo che il santuario è diventato una delle mete principale di pellegrinaggio per italiani, austriaci e sloveni. 

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Oltre al Santuario, il Monte Lussari è famoso anche per gli amanti dello sci (Pista di Prampero e l’Alpe Limerza) e per gli amanti del trekking (ci sono diversi sentieri, il più conosciuto è quello che porta alla Cima del Cacciatore).

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Il Santuario è raggiungibile a piedi, attraverso il Sentiero del Pellegrino, oppure con la telecabina, che parte da Camporosso ed arriva ai piedi del borgo in 15 minuti (il costo è di € 14,00 per A&R).

Abbiamo sostato al parcheggio della telecabina. Non si paga niente ed è tranquillo.

2. LAGHI DI FUSINE

A poca distanza dal Monte Lussari lo scenario cambia e ci si addentra in un altro posto bellissimo.

Alla base della catena montuosa del Gruppo del Monte Mangart e nell’area protetta del Parco Naturale dei Laghi di Fusine, sorgono 2 laghi (il Lago Superiore ed il Lago Inferiore) di origine glaciale, collegati tra loro tramite sentieri ed incastonati in un paesaggio meraviglioso.

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I laghi di Fusine sono raggiungibili attraverso un percorso ciclopedonale che parte dai parcheggi e che dista circa 15 minuti.

Nel caso tu fossi solo di passaggio, ci sono due parcheggi gratuiti (se non erro): questo e questo.

Se, invece, hai bisogno di un’area sosta in cui pernottare ti consiglio assolutamente l’Area Camper Tarvisio. Offre ampie piazzole ed è direttamente sulla pista ciclabile da cui partono una serie di percorsi fantastici (tra cui quello per arrivare ai Laghi di Fusine e quello che ti porterà in Slovenia, che sinceramente ho amato e mi piacerebbe rifarlo). Il costo è di 15,00 € tutto compreso (acqua, corrente, carico e scarico).

✏️Extra✏️:

Oltre al classico giro dei due laghi, se ami fare trekking potrai raggiungere (attraverso un percorso di media difficoltà) il Rifugio Zacchi, da cui potrai ammirare tutta la vallata. 

3. LAGO DEL PREDIL

Rimanendo sempre in zona Tarvisio, ad una decina di chilometri dalla città si trova il secondo lago più grande del Friuli. 

Il Lago del Predil, chiamato anche Raibl, è un’antica conca glaciale, a quota 950 m s.l.m. . 

Intorno al lago aleggia una leggenda in cui si racconta che al posto dello stesso si trovava un paesino, i cui abitanti erano persone fredde ed insensibili.

Durante una fredda notte d’inverno una donna ed un bambino giunsero da lontano chiedendo ospitalità agli abitanti, che si rifiutarono di dargliela. Solo una famiglia povera li accolse, offrendogli un tetto e del buon cibo. Il giorno dopo il paese si trovò sommerso dall’acqua ad eccezione del luogo in cui sorgeva la casa, che divenne l’isoletta che oggi è un po’ il simbolo del lago.

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Il Lago del Predil è un lago balneabile e navigabile (si possono affittare barche a remi, canoe, pedalò, surf bike e kayak).

Ci sono anche diverse spiaggette dove potersi rilassare e prendere il sole.

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Per visitare il lago potrai sostare/parcheggiare nei due grandi parcheggi (qui e qui), che si trovano rispettivamente a nord ed a sud del lago.

Non esiste un’area sosta nelle vicinanze.

✏️Extra✏️:

Se non sei molto interessato alle attività balneari, c’è anche un percorso escursionistico di circa un paio d’ore che costeggia il Lago e ti porta a Cave del Predil, in cui potrai visitare il paesino, l’antica miniera di Raibl ed il Museo Storico Militare.

4. GROTTE DI PRADIS

Spostandoci verso ovest, nella provincia di Pordenone, arriviamo a queste grotte che meritano una visita (anche se non è indispensabile).

Nel cuore delle Prealpi Carniche, ad oltre 500 m. s.l.m. si trovano centinaia di cavità di origine carsica, incastonate in una natura incontaminata.

Scendendo (e poi salendo) 207 scalini, si arriva in fondo all’Orrido e si può ammirare la gola creata nel corso di millenni dal torrente Cosa e del Rio Molat.

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E’ un luogo veramente affascinante, che vanta la frequentazione da parte dell’uomo di Neandertal, il quale usava le grotte come riparo di caccia (da vedere: la Grotta del Clusantin in cui sono visibili ancora oggi i segni dello scuoiamento e del trattamento delle pelli degli animali).

Tracce del passaggio di uomini ed animali preistorici si trovano al Museo delle Grotte di Pradis, in cui si ripercorre anche la storia della conformazione di queste cavità carsiche, dell’uso che nei millenni ne è stato fatto ed una ricostruzione dello scheletro e della pelliccia dell’orso delle caverne (un esemplare vissuto circa 700 000 anni fa, che trovava rifugio in queste caverne durante la stagione più fredda).

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Poco dopo l’entrata, sulla destra, si trova la Grotta della Madonna, in cui a Natale viene celebrata la Messa ed è chiamata così perché al suo interno si trova una statua della Madonna col bambino.

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Per informazioni su orari e tariffe, clicca qui

Per parcheggiare o sostare, c’è una comoda e gratuita area di sosta a pochi metri dall’ingresso delle Grotte. 

5. POZZE SMERALDINE

Questo è il posto che l’anno scorso mi ha fatto decidere di fare un giro nel Friuli Venezia Giulia.

Ebbene sì, è partito tutto da questa meraviglia.

Le pozze smeraldine sono considerate una delle piscine naturali più belle d’Italia, anche se fare il bagno qui ti preannuncio che sarà una grossa impresa, io non ci son riuscita. L’acqua è veramente, ma veramente gelida. 

Si trovano nel Comune di Tramonti di Sopra (piccolo paesino molto caratteristico), lungo il torrente Meduna che in questo tratto si raccoglie in pozze profonde, caratterizzate dal color verde smeraldo, da cui, appunto, prendono il nome.

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E’ un luogo incredibilmente bello: il bianco delle rocce e dei sassolini si unisce al verde dell’acqua e degli alberi creando un’armonia perfetta. 

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Per raggiungere le Pozze Smeraldne occorre fare una passeggiata di circa 40 minuti che parte da questo parcheggio a pagamento (la strada, in realtà, prosegue ma è vietata ai non residenti e poi l’ultimo pezzo è sterrato).

Si possono raggiungere comodamente anche in bicicletta. 

Oltre al parcheggio citato, a Tramonti di Sopra c ‘è un altro parcheggio, ma gratuito, che dista a poche centinaia di metri dal primo. 

Il mio consiglio, però, se sei in camper, è quello di andare all’ex area camper che, durante la settimana è gratuita, mentre il fine settimana (almeno ad agosto) si pagano 5 €. Si trova a circa 1,5 km da Tramonti di Sopra.

Credimi, è fantastica. Ti puoi mettere dove vuoi, nessuno dice niente. C’è una grande area con tavolini e sedie, un campo da calcio e puoi fare una passeggiata lungo il torrente ed anche il bagno (un sollazzo nelle giornate più afose). La pace assoluta.

6. CIVIDALE DEL FRIULI

Tra le città friulane, Cividale è quella che devi vedere assolutamente!

Sarà che io amo particolarmente queste città-borgo, ma Cividale è veramente una chicca.

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Fondata da Giulio Cesare con il nome Forum Iulii, è agli antichi romani che deve il duo splendore.

Nel 568 d.C. Cividale divenne la capitale del primo ducato longobardo in Italia, di cui conserva ancora molte testimonianze, tra cui il Tempietto (nel Monastero di Santa Maria in Valle) ed i tesori custoditi nel Museo Cristiano e nel Museo Archeologico Nazionale.

Per questo patrimonio storico ed artistico, dal 2011 è Patrimonio dell’Umanità.

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Il centro storico è pedonale ed è costituito dal Duomo di Santa Maria Assunta, risalente al 1457, dove si può ammirare la Pala di argento di Pellegrino II (un opera di oreficeria medievale italiana) e due tele di Palma il Giovane.

Da visitare c’è anche il Palazzo Comunale, un edificio in stile gotico costruito tra il 1545 ed il 1588 dove al suo interno sono stati trovati i i resti di una domus romana risalente al I-II secolo d.C. .

A poca distanza dalla piazza si trova l’Ipogeo Celtico, in cui ci sono una serie di celle sotterranee (utilizzate come carceri dai romani e dai longobardi) scavate nella roccia. 

Oltre a queste attrazioni, ci sono diverse dimore nobiliari risalenti al XVI-XVII e XVIII secolo.

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Il posto che, però, attrae di più ed il più fotografato è il Ponte del Diavolo. Costruito nel 1442, prende il nome dalla leggenda che aleggia su di esso. 

Si narra che i cividalesi chiesero aiuto al Diavolo per la costruzione del Ponte, in quanto si trovava in un punto pericoloso. Il Diavolo accettò la richiesta, chiedendo una cosa in cambio: voleva l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte.

I cittadini acconsentirono ed il ponte in una notte venne costruito. Prendendosi, però, beffa del diavolo, gli stessi fecero attraversare il ponte da un animale e così il Diavolo di dovette accontentare dell’anima dello stesso.

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Cividale è una cittadina piccola, facilmente visitabile a piedi in una mezza giornata.

Per sostare con il camper c’è una nuovissima area sosta, recintata e videosorvegliata h24, con 16 stalli comprensivi di corrente, carico acqua e scarico acque grigie e nere. L’area è accessibile anche per persone con disabilità ed è pet-friendly.

Si trova in via Istituto Tecnico Agrario 3 (nei pressi della piscina comunale) e la tariffa giornaliera è di € 12,00 (tariffa aggiornata ad ottobre 2023).

Se necessiti di fare carico e scarico, puoi accedere all’area per 1 ora al prezzo di € 5,00.

È previsto uno sconto per tutti i clienti dell’area camper che vogliono accedere all’adiacente piscina comunale. Negli orari in cui la segreteria e l’impianto della piscina comunale sono chiusi è possibile contattare lo staff per ogni evenienza al numero WhatsApp 0432-618658.

Per accedere all’area sosta è necessario scaricare l’applicazione “InArea” (disponibile su iOS ed Android) e registrarsi con una carta di credito. L’accesso, l’uscita ed il pagamento si effettuano inquadrando il QrCode attraverso la stessa app.

Per qualsiasi altra informazione, puoi chiamare il numero 0432-631515 o scrivere a areacamper@unionenuotofriuli.it .

7. PALMANOVA

La città-fortezza a forma di stella è monumento nazionale dal 1960 e Patrimonio Unesco dal 2017.

Costruita nel 1593, Palmanova deve la sua fama proprio alla sua strana forma: una perfetta stella a nove punte, adornata da tre porte monumentali (Porta Udine, Porta Aquileia e Porta Cividale) e da tre cerchie di fortificazioni risalenti al XVI, XVII e XIX secolo.

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La Piazza Grande a forma esagonale sorge esattamente al centro della stella. Su di essa si affacciano i principali edifici di Palmanova (Il Duomo, la Loggia dei Mercanti con il Palazzo del Provveditore, il Museo Civico ed il Museo Storico Militare) e si trova una mostra permanente di strumenti e macchine che vennero utilizzate per la costruzione della Fortezza.

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Interessante da vedere è il Parco dei Bastioni, con le sue gallerie sotterranee (risalenti al XVII secolo, che servivano per raggiungere le posizioni nemiche).e le polveriere napoleoniche.

Le gallerie sotterrane si possono visitare su prenotazione (sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19) ed il costo è di 3,00 €

Oltre a questo, lungo il parco si trova un percorso ciclopedonale, adatto a tutti, e tavolini da picnic per chi si vuole fermare a mangiare.

????Curiosità????:

Il progetto di questa città fu affidato a Leonardo da Vinci, che rifiutò l’incarico a causa di altri impegni. Da documenti storici si evince che fece un sopralluogo e dette delle direttive.

????????Informazioni per la visita????????:

Per visitare Palmanova basta veramente poco, è molto piccola.

C’è un’area piccola area sosta comunale e gratuita appena fuori le mura. Tranquilla anche per pernottare.

✏️Extra✏️:

Se ti trovi a Palmanova nel primo weekend di settembre, potrai assistere alla rievocazione storica “A.D. 1615. Palma alle armi” in cui oltre 800 persone in costume seicentesco ricordano l’inizio della guerra degli Uscocchi tra l’Austria degli Asburgo e la Repubblica di Venezia, a cui Palmanova è appartenuta fino alla caduta della Serenissima per mano di Napoleone nel 1797.

8. GORIZIA

Premetto che Gorizia è la città che mi è piaciuta meno. Sarà che l’ho vista in un giorno di pioggia, totalmente deserta e con la maggior parte dei negozi chiusi (chiusi definitivamente, falliti). Mi ha messo tristezza, devo essere sincera.

Allo stesso tempo, però, potrei consigliarti di visitarla se hai una mattinata libera o un buco di tempo da dover riempire tra una meta ed un’altra, oppure in una giornata uggiosa.

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Ciò che mi ha spinto a vedere Gorizia è la sua storia, il suo Castello ed il Museo della Grande Guerra che mio padre voleva vedere.

Basti pensare che fino al 2004 era divisa da un muro eretto nel 1947 dai militari: da una parte la Gorizia italiana e dall’altra la Gorizia Slovena. Questa divisione ora è segnata da una targa e la cosa particolare è che, passeggiando nella piazza Transalpina, puoi passare da uno Stato all’altro senza che te ne accorgi.

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L’attrazione che non si può fare a meno di notare è il grande Castello medievale che sorge sulla collina e domina la città, donando una splendida vista sul territorio circostante.

Risalente al XI secolo, il Castello di Gorizia è il cuore antico della città. Dell’aspetto originale non è rimasto molto, in quanto i veneziani lo abbatterono.

Si raggiunge attraverso la Porta Leopoldina, costruita nel 1660 in occasione della visita dell’imperatore asburgico Leopoldo. Gli Asburgo, peraltro, furono uno dei possessori del Castello. Amavano questo luogo tanto da chiamare la città “Nizza asburgica”.

Il castello si può visitare al costo di 3,00 € dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e solo il lunedì ed il venerdì anche il pomeriggio dalle 15 alle 17. La visita comprende sale (sedi di mostre), il granaio, il Cammino di Ronda ed il Museo del Medioevo Goriziano.

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Nei pressi del Castello si trovano il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, la Pinacoteca e la Collezione Archeologica.

Apro una parentesi sul Museo della Grande Guerra, l’unico che ho visto.

Esso ospita 12 sale in cui si può rivivere attraverso immagini, ricostruzioni ed oggetti l’esperienza della grande guerra. 

Si può anche attraversare una vera trincea (chiusa attualmente per il covid) in cui vengono riprodotti grida e spari per immergerti a 360° nei momenti che i militari vivevano ogni giorno.

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Lasciandosi alle spalle il Castello e scendendo verso il centro storico, si arriva in Piazza della Vittoria, la più grande piazza di Gorizia dominata da molti bar e ristoranti, in cui si trovano la Chiesa barocca di Sant’Ignazio, costruita dai gesuiti nel 1600 e la Casa Toriana, sede della Prefettura, risalente al 1500.

Proseguendo per via Rastello si arriva in Piazza Cavour, delineata dalla Casa del Comune, dalla Casa degli Ungrispach e dal Palazzo degli Stati Provinciali. Dimore che risalgono al 1200-1500.

Alle spalle della piazza si trova il Duomo.

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Gorizia la puoi vedere tranquillamente in una mezza giornata, non è grande e le attrazioni sono tutte vicine una all’altra.

Puoi parcheggiare qui, ma ti sconsiglio vivamente di pernottare. Appena arrivati, ci ha dato subito l’idea di non essere un posto sicuro.

9. SACRARIO MILITARE DI REDIPUGLIA

Se sei appassionato della storia della Grande Guerra, questo ed il luogo successivo sono due posti che non dovrai perdere .

Il Sacrario di Redipuglia è il più grande sacrario italiano dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale.

Costruito in epoca fascista, esso fu inaugurato il 18 settembre 1938 alla presenza di Benito Mussolini e custodisce i resti di 100187 soldati caduti nelle zone circostanti.

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La struttura è composta da tre livelli che rappresentano (simbolicamente) l’esercito che scende dal cielo e culminano con tre croci di bronzo, poste in cime al Monte Sei Busi. 

Nel sito si trovano:

  • il cacciatorpediniere “Grado”, una nave austro-ungarica divenuta italiana dopo la fine della guerra;
  • la via Eroica, una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo riportanti i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra;
  • la tomba in marmo rosso di Emanuele Filiberto Duca D’Aosta, insieme a 5 tombe in granito dei generali;
  • una piccola trincea visitabile;
  • 22 gradoni che custodiscono le spoglie dei 39857 soldati identificati in ordine alfabetico;
  • due grandi tombe che custodiscono i resti di oltre 60000 soldati rimasti ignoti;
  • due salette museali che contengono documenti, reperti bellici e dipinti.

????????Informazioni per la visita????????:

Il sacrario è sempre aperto e la visita è gratuita. I musei, invece, sono aperti in determinati giorni ed orario, che potrai consultare cliccando qui.

C’è un grandissimo parcheggio per auto, camper e pullman, a pochi metri dall’entrata.

10. PARCO TEMATICO DELLA GRANDE GUERRA DI MONFALCONE

Se sei amante del trekking ed amante della storia, qui ci devi assolutamente venire. E’ un luogo suggestivo.

Sulle alture carsiche, vicino al centro di Monfalcone potrai scoprire questa zona di guerra, che fu campo di battaglia tra il giugno 1915 ed il maggio 1917.

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Ci sono tre itinerari percorribili segnalati da appositi cartelli. Io ne ho fatto solo uno (il più corto) in quanto il caldo ci stava uccidendo. Si tratta della Trincea Joffre e la Grotta Vergine.

Gli altri due sono la Trincea di Quota 121 (la più alta) e di Quota 85, dedicata ad Enrico Toti, uno dei personaggi italiani più simbolici della Prima Guerra Mondiale.

Non c’è un’area sosta vicino, ma un parcheggio che ti permetterà di raggiungere il Parco in pochi minuti.

11. SANTUARIO MARIANO MONTE GRISA

Credo che sia uno dei santuari più belli che abbia visto fino ad ora.

La vista dal Monte è qualcosa di eccezionale, come puoi vedere dalla foto.

Il Tempio Mariano ha una forma particolare, insolita per una chiesa. Fu il vescovo di Trieste e Capodistria a volere questa struttura triangolare che evoca la lettera M, che indica la Vergine Maria. 

Esso fu costruito tra il 1963 ed il 1965 in cemento armato e presenta due chieste sovrapposte

Dall’inaugurazione e consacrazione del 22 maggio 1966, il Santuario è un luogo di pellegrinaggio per italiani e stranieri.

????Curiosità????:

  • il Santuario è stato dedicato alla Madonna a seguito del voto che fece l’arcivescovo di Trieste nel 1945 chiedendo la salvezza della città;
  • fu papa Giovanni XXIII nel 1959 a decidere che il Tempio venisse dedicato a Maria come simbolo di pace ed unità tra i popoli;
  • da aprile a settembre dello stesso anno ebbe luogo il “pellegrinaggio delle meraviglie” che culminò con la posa della prima pietra; 
  • Giovanni Paolo II visitò il Tempio il 1° maggio 1992 ed a lui è dedicato un bellissimo mosaico;
  • Nel 2007 la copertura del tetto crollò, causando un distacco di 60 tonnellate di materiale. Ci son voluti 10 anni di lavori e 4 milioni di euro per ripristinarlo e riportarlo alla sua bellezza originaria.

????????Informazioni per la visita????????:

Il Santuario è un luogo che senz’altro merita una visita. E’ aperto ogni giorno dalle 7.30 alle 20.00.

Se vuoi assistere ad una messa, clicca qui per consultare i giorni e gli orari.

Se arrivi in camper o in pullman, c’è un ampio parcheggio a circa 200 metri dal Santuario. In auto o in moto è possibile parcheggiare direttamente all’ingresso dell’area del Santuario (ovvero qui).

12. GROTTA GIGANTE

Non lontano dal Santuario di Monte Grisa, si trova uno dei posti più visitati del Friuli Venezia Giulia.

La Grotta Gigante è una grotta carsica enorme, alta 100 metri, lunga 168 metri e larga 76, tanto da renderla la sala naturale più grande al mondo. E’ anche inserita nel Guinness dei Primati dal 1995

Fu esplorata nel 1840 ed aperta al pubblico nel 1908. Risale almeno ad una decina di milioni di anni fa ed è costituita da rocce prevalentemente calcaree. 

Vista la profondità, al centro di essa si trovano i Pendoli Geodetici più lunghi al mondo, usati per monitorare i movimenti della crosta terrestre (dalle maree, ai terremoti).

????????Informazioni per la visita????????:

Il percorso è di 850 metri, scende in una profondità di 100 metri attraverso due grandi scalinate e dura circa un’ora.

La temperatura è di 11°C ed è costante. Consiglio di indossare una felpa e soprattutto scarpe antiscivolo.

La visita va prenotata obbligatoriamente tramite telefono o whatsapp al numero 329-68.77.903 o acquistando i biglietti sul sito web https://www.grottagigante.it (qui troverai anche gli orari di apertura ed altre informazioni utili). 

Il costo d’ingresso è di 13,00 € intero, 10,00 € ridotto (studenti fino a 26 anni/Over 65/ Soci C.A.I. e S.S.I.),€ 8,00, bambini 6-18 anni e gratuito bambini 0-5 anni.

Non c’è un parcheggio per i camper, ma si può tranquillamente trovare posto in uno dei due parcheggi vicini all’ingresso (qui e qui). Noi ci abbiamo anche pernottato senza problemi. 

13. TRIESTE 

Il capoluogo del Friuli è un incrocio di lingue e culture. Ha il fascino asburgico, con i suoi palazzi romantici in stile liberty. Non è un caso se l’impronta asburgica è rimasta: la famiglia reale austriaca contribuì in modo significativo alla crescita economica e demografica della città. 

Numerosi artisti e scrittori (da Saba e Svevo a James Joyce e Stendhal) trovavano qui la loro ispirazione.

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La prima cosa che ti colpisce di Trieste è la bellissima Piazza Unità d’Italia, il cuore della città, nonché la piazza aperta sul mare più grande d’Europa.

Su di essa si affacciano i palazzi più importanti (Palazzo della Luogotenenza austriaca – sede della Prefettura -, Palazzo Stratti con lo storico Caffè degli Specchi, Palazzo Modello – sede del Municipio -, Palazzo Pitteri, il più antico della piazza,  Palazzo Vanoli ed il Palazzo della Regione) ed al centro si trova la Fontana dei Quattro Continenti, costruita tra il 1751 e il 1754 e raffigurante un’allegoria dei quattro continenti all’epoca conosciuti (Europa, Asia, Africa ed America). 

A circa pochi metri dalla piazza, si trova il Molo Audace, che prende il nome dalla prima nave che entrò nel porto di Trieste dopo la fine della Grande Guerra. 

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Proseguendo per il centro storico (facilmente visitabile a piedi), nella zona del Canal Grande (amata da Maria Teresa D’Austria) si trovano la Chiesa Greco-Ortodossa di San Nicolò, Chiesa serbo-ortodossa di San Spiridion e Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.

Sempre lungo il Canal Grande si trova anche la statua di James Joyce

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Rimanendo in tema di chiese, quella più importante di Trieste è la Cattedrale di San Giusto che si trova, insieme al Castello di San Giusto, sull’omonimo colle che domina la città e da cui si gode di un ottimo panorama. 

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Tornando nel centro storico, altre due attrazioni degne di nota e risalenti all’epoca romana sono i resti di un Teatro Romano, risalente al I-II Secolo d.C., e l’Arco di Riccardo, risalente al I secolo d.C. che probabilmente faceva parte delle mura che fece costruire l’imperatore romano Augusto. 

Oltre a questo, Trieste è ricca di caffè storici, tanto da essere chiamata la “città del caffè”.

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Come detto poc’anzi, Trieste si gira tranquillamente a piedi. Una passeggiata nel centro storico e lungo il molo è senz’altro un must.

Ti consiglio di parcheggiare al porto ed esattamente qui. Si paga solo la sosta diurna, ma si può anche pernottare. Nessuno dice niente basta che rispetti le regole.

In genere ci sono altri camper, quindi puoi star tranquillo/a.

In realtà c’è anche un’area sosta camper comunale a circa 2 chilometri da Piazza Unità il cui costo è di 4,00 € giornaliere. Ti dico, però, che è un’area sosta orribile, per niente comoda, rumorosa e te la sconsiglio vivamente.

14. CASTELLO DI MIRAMARE

A qualche chilometro di distanza dalla città si trova il meraviglioso Castello di Miramare.

Photo Credits: Wikipedia

Per la sua bellezza architettonica dobbiamo, ancora una volta, ringraziare gli Asburgo. 

E’ stato l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo ad ordinare la costruzione (avvenuta tra il 1856 ed il 1860) di questa magnifica residenza che doveva essere un nido d’amore per lui e la consorte Carlotta del Belgio.

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Egli seguì personalmente la progettazione del complesso, che prevedeva, oltre al Castello (costituito da oltre 20 stanze), un grande parco all’inglese ed all’italiana di 22 ettari, ricco di piante rare (molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi in giro per il mondo), sculture e laghetti.

Photo Credits: Wikipedia

Purtroppo il sogno dei due sposi ebbe vita breve. 

Addio, castello pe’ felici giorni 
nido d’amore costruito in vano! 
Altra su gli ermi oceani rapisce 
aura gli sposi. 

Miramar, Giosuè Carducci
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Dopo il soggiorno del fratello imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I d’Austria e della moglie Elisabetta di Baviera (Sissi), nel 1864 Ferdinando Massimiliano partì insieme alla moglie per il Messico su invito di Napoleone III, luogo in cui trovò la morte per fucilazione nel 1867.

Il corpo venne imbalsamato ed esposto in Messico. Soltanto un anno dopo tornò a Trieste, trasportato dalla stessa nave su cui aveva fatto il viaggio 3 anni prima, poi condotto a Vienna e sepolto nella cripta imperiale. 

Per Carlotta la morte del marito fu un evento talmente tragico che iniziò a dare segni di insanità mentale e fu fatta rinchiudere nel Castelletto (dove i due consorti risiedevano durante la costruzione del Castello di Miramare), fino a quando tornò nella sua terra natia, in Belgio.

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Dopo anni di abbandono, il Castello divenne (tra il 1930 ed il 1937) la residenza del Duca Amedeo di Savoia-Aosta (segnato dallo stesso orribile destino di Massimiliano, in quanto morì in prigionia durante un suo viaggio nell’Impero d’Etiopia) e della moglie Anna d’Orleans, che apportarono qualche modifica alle stanze per renderle più in linea con lo stile dell’epoca.

Poi dalla fine del 1945 in poi si insediarono prima le truppe neozelandesi, poi le truppe britanniche fino all’arrivo degli americani, che lo tennero come quartier generale dal 1947 al 1954.

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Ora il Castello di Miramare è un museo e si possono vedere le stanze di Massimiliano e di Carlotta (tra cui la camera da letto di Massimiliano arredata come una cabina di nave e la Sala della musica di Carlotta), la Sala del Trono (che attualmente viene utilizzata per i concerti), le camere degli ospiti e le stanze del Duca Amedeo d’Aosta. 

Photo Credits: Wikipedia

Tutte le stanze sono ben conservate e mantengono gli arredi originali, compresi di ornamenti, mobili ed oggetti risalenti al XIX secolo.

????????Informazioni per la visita????????:

Purtroppo io non ho avuto fortuna di visitare il Castello. Non abbiamo trovato neanche un piccolo parcheggio (nemmeno a chilometri di distanza) ed avendo il camper non si riusciva ad arrivare al parking del museo. 

Per evitare di fare la mia stessa fine, ti consiglio di arrivare la mattina presto oppure di lasciare il camper a Trieste e raggiungere il Castello in autobus. (Noi non potevamo farlo in quanto avevamo il cane e non ce la sentivamo di lasciarlo solo così a lungo).

Il costo del biglietto d’ingresso è di € 8,00 ed il Castello è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00.

Per altre informazioni, clicca qui.

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Come avrai potuto constatare da questo articolo, il Friuli nasconde bellezze incredibili.

Ci sono tante altre cose da vedere e spero di poterci tornare presto, così da aggiornare anche questa lista e poterti consigliare altri luoghi.

Magari, se sei stato in posti che non ho citato, fammi sapere quale non dovrei perdermi scrivendomelo nei commenti.

Spero di averti dato tutte le informazioni necessarie per intraprendere un tour plein air in Friuli Venezia Giulia, ma se hai bisogno di sapere altro, scrivimi sempre nei commenti oppure via e-mail (ambra@unagiramondosquattrinata.it) o tramite contact form.

Ah, quasi dimenticavo. Seguimi anche su Instagram per non perderti i post giornalieri (potrei inserire foto ed informazioni che non sono presenti qui negli articoli).

A presto ????!

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