11 anni fa, nel “lontano” 2010, ho visitato una città di cui ero inspiegabilmente attratta ed incuriosita: Berlino. 

Berlino è una città che stupisce, che non ti aspetti. Antica e moderna al tempo stesso, conserva in ogni suo angolo il passato turbolento che ha vissuto.

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Credo per la prima volta di essere in difficoltà a parlare di un luogo, perchè ho la costante paura di dimenticare qualcosa di importante o di non rendergli sufficientemente giustizia.

C’è così tanto da dire e così tanto da vedere.

Spero, però, che in questo articolo riuscirò a racchiudere tutto ciò che non deve mancare in una visita a questa meravigliosa città, e spero altrettanto di essere concisa (per non annoiarti troppo) ed esaustiva.

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Credo che tutti noi conosciamo, a grandi linee, la storia di Berlino, ma per completezza espositiva vorrei fare un riassunto degli avvenimenti che hanno portato questa città dalla completa distruzione e divisione all’essere rinata ed in continuo sviluppo.

Un po’ di storia

La nascita di Berlino risale al XII secolo ed originariamente era divisa in due borghi di origine slava, separati dal fiume Sprea: Berlin, situata ad est del fiume, e Cölln, sull’isola. I due borghi furono uniti nel 1307. 

Nei secoli successivi, Berlino acquistò sempre più importanza:

  • 1451 residenza dei margravi di Brandeburgo;
  • 1701 capitale del Regno di Prussia (fu scelta da Federico I di Prussia, ove vi costruì Charlottenburg);
  • 1871 capitale dell’Impero tedesco di Guglielmo I;
  • 19191933 capitale della Repubblica di Weimar;
  • 19331945 del Terzo Reich.

Nel 1920, in seguito alla legge Groß-Berlin-Geset, nacque la “Grande Berlino”, che inglobava 59 comuni e 7 piccole città limitrofe. 

Berlino, così, non solo ebbe un grande sviluppo economico e culturale, ma divenne la seconda città al mondo per superficie (dopo Los Angeles) e la terza città al mondo per numero di abitanti (dopo Londra e New York). 

Il benessere che stava vivendo fu, però, di breve durata in quanto nel 1929 una grave crisi economica la colpì duramente. 

Da lì a poco si scatenarono una serie di eventi che la portò alla completa distruzione.

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Dopo l’incendio del Reichstag nel 1933 e dopo la conquista del potere da parte di Hitler, Berlino divenne la capitale del nazionalsocialismo. 

Durante la Seconda Guerra Mondiale la città fu l’obiettivo principale dei bombardamenti aerei da parte degli Alleati; bombardamenti che causarono numerosi ed ingenti danni, tanto che al termine della guerra risultarono irrecuperabili il 20% degli edifici, il 50% nei quartieri centrali; 28,5 km² del territorio urbano erano coperti da macerie; non erano più abitabili 600.000 appartamenti; anche le industrie e le infrastrutture subirono gravi danni (fonte).

La grossa sconfitta della Germania portò agli Accordi di Potsdam e con essi alla divisione della Germania (e di Berlino) in quattro aree d’occupazione: tre settori occidentali controllati da americani, francesi e inglesi ed il settore orientale sotto il controllo sovietico. 

I disaccordi tra le parti, però, portarono ad un deterioramento del sistema e ciò dette inizio alla Guerra Fredda.

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Nel 1949 Berlino si spaccò in due: Berlino Est, capitale della Repubblica Democratica Tedesca (DDR), e Berlino Ovest, un’enclave della Repubblica Federale di Germania Ovest.

Negli anni successivi alla divisione migliaia di tedeschi dell’Est, scontenti del regime sovietico, fuggirono verso l’Ovest; questa emigrazione di massa fu bloccata quando, nel 1961, la DDR decise di costruire il Muro di Berlino.

Nei suoi 28 anni di vita, il Muro fu protagonista di circa 5000 tentativi di fuga e di centinaia di morti (che si aggirerano tra i 138 – secondo i dati ufficiali – ed i 245 – secondo l’associazione del Museo del Checkpoint Charlie).

✏️ In merito alle rocambolesche fughe, consiglio di vedere questo bellissimo documentario.

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Il 9 novembre 1989 fu una data che non solo i berlinesi ricorderanno per sempre, ma il mondo intero ricorderà.

In quel giorno il popolo sentì il seguente annuncio:

«Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente.» 

(parole di Günter Schabowski, un membro del Partito Socialista Unitario della Germania nonché ministro della Propaganda della DDR)

Da lì a poco, tutti si precipitarono dinanzi ai valichi di frontiera, che vennero finalmente aperti. 

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Con la caduta del Muro, si ebbe la riunificazione della Germania, con Berlino rimasta capitale e sede del governo, oltre che città-stato. 

Dopo questi anni tumultuosi, Berlino subì una grave crisi economica, che oggi si è risolta tanto che è divenuta una dei più importanti centri politici, culturali, scientifici, fieristici e mediatici d’Europa.

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COSA VEDERE A BERLINO

1. Porta di Brandeburgo

La Porta di Brandeburgo non solo è il simbolo di Berlino, uno dei più conosciuti e più importanti, ma è il simbolo di libertà e di unità dell’intera Germania. 

Il valore storico di questa Porta è inestimabile

Inaugurata nel 1791, con i suoi 26 metri d’altezza e lo stile classico che ricorda un po’ l’Acropoli di Atene, la Porta di Brandeburgo è stata protagonista di alcuni degli eventi più importanti della storia della Germania:

  • Napoleone passò sotto la Porta per festeggiare la conquista della Prussia; 
  • i nazionalsocialisti festeggiarono ivi l’ascesa di Hitler al potere; 
  • dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, la Porta fu chiusa, segnando così la separazione della città;
  • il 22 dicembre 1989 venne riaperta dopo quasi 30 anni e più di centomila persone si radunarono ivi per festeggiare la riunificazione di Berlino e della Germania. 

Ma non solo.

E’ proprio qui che, il 12 giugno 1987, Reagan (il presidente americano dell’epoca), rivolgendosi al presidente dell’URSS, disse: 

Signor Gorbachov, apra questa porta. Signor Gorbachov, abbatta questo muro”.. 

-> Curiosità: Come vedrai, la porta di Brandeburgo ha 5 ingressi e l’ingresso centrale è più grande degli altri quattro. Sai perchè? Nella parte centrale passavano soltanto i membri della famiglia reale, mentre nei due ingressi adiacenti l’aristocrazia ed nei due esterni il popolo.

2. Palazzo del Reichstag

Il Palazzo del Reichstag è uno dei più belli esempi di architettura e di innovazione in Europa ed un must per chi visita Berlino.

Il Reichstag, costruito nel XIX secolo, venne danneggiato prima (nel 1933) per un grosso un incendio doloso (evento accaduto dopo la nomina di Hitler a Cancelliere, che sfruttó il momento per abolire la maggior parte dei diritti civili della Costituzione), poi per un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale, che lo ridusse in macerie.

Solo tra il 1993 ed il 1999, quando divenne sede ufficiale del Parlamento tedesco, fu completamente ristrutturato.

Al suo interno vi sono gli uffici amministrativi del Parlamento e l’aula parlamentare, che si trova sotto la grande cupola di vetro.

-> Informazioni: Il Palazzo si può visitare gratuitamente ed offre un percorso fotografico che riassume la storia del luogo, oltre alla meravigliosa vista a 360 gradi su Berlino; vista che cade su Tiergarten, Potsdamer Platz, Porta di Brandeburgo e sul centro città. Per dettagli ed orari d’ingresso: clicca qui.

3. Museuminsel, l’Isola dei Musei

Cinque musei di importanza internazionale, costruiti tra il 1824 ed il 1930 e risalenti all’epoca prussiana, formano una grande area museale.

Per la sua importanza culturale ed artistica, questa area è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. 

I 5 musei che ne fanno parte sono i seguenti:

a) l’ALTES MUSEUM, il museo più antico, ospita sculture, armi, gioielli ed argenti appartenenti alla storia greca, oltre a collezioni di arte etrusca e romana;

b) il NEUES MUSEUM, distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito solo negli ultimi decenni, ospita opere d’arte egizie (tra cui il famoso Busto di Nefertiti ed una grande collezione di Papiri), collezioni di storia antica e preistorica e collezioni di antichità classiche; 

c) PERGAMONMUSEUM, il museo più visitato di Berlino, ospita ricostruzioni architettoniche e collezioni di sculture di epoca greca e romana, il Museo dell’Asia anteriore e il museo di Arte Islamica. Le opere più famose presenti in loco sono l’Altare di Priamo (chiuso per restauro dal fino al 2025), la Porta del Mercato di Mileto, la Porta babilonese di Ishtar con la via delle processioni e la facciata di Mschatta;

d) l’ALTE NATIONALGALERIE, ospita la più grande raccolta di opere d’arte (sculture e pitture) dell’Ottocento tedesco, oltre a dipinti e sculture del classicismo, del romanticismo, dell’impressionismo francese e dell’età moderna.

e) il BODE MUSEUM, costruito per ospitare le collezioni che non entravano negli altri 4 musei, ad oggi, ospita una collezione unica di sculture con opere dal Medioevo al XIX secolo il Museo di arte bizantina ed una Collezione di numismatica, che comprende 500.000 pezzi ed è ritenuta la più importante d’Europa.

Nel 2019 è stato aggiunto un nuovo spazio espositivo, la James-Simon-Galerie.

-> Curiosità: è in fase di costruzione un collegamento sotterraneo chiamato “la passeggiata archeologica” che collegherà quattro dei cinque musei.

-> Informazioni: qui troverai tutti i dettagli (date, orari e prezzi) sui musei.

4. Berliner Dom

Nei pressi delI’isola dei Musei, nel quartiere Mitte, si trova l’edificio religioso più importante della città, il Duomo di Berlino.

Il Duomo, costruito tra 1894 ed il 1905 sopra i resti di una Cappella di Corte risalente al 1747, fu gravemente danneggiato, come la maggior parte degli edifici di Berlino, a causa di una bomba lanciata sulla cupola durante la seconda guerra mondiale. 

Al suo interno, e più precisamente nei sotterranei, si trova la cripta degli Hohenzollern; cripta che ospita più di 90 tombe dei membri della famiglia reale prussiana, tra cui la tomba di Federico I e della moglie Sophie Charlotte.

-> Da fare: Se ti piacciono i panorami, salendo 270 gradini potrai godere la vista sul centro di Berlino dalla Cupola.

-> Informazioni: qui troverai tutti i dettagli (date, orari e prezzi) per visitare il Duomo.

5. Nikolaiviertel

Il quartiere di San Nicola con i suoi palazzi medievali (quasi totalmente distrutti durante la Seconda guerra mondiale, ricostruiti poi negli anni ‘80), è una delle zone di Berlino più visitate e più autentiche, a mio avviso. 

Tra edifici storici e locande tipiche, spicca la Nikolaikirche, la chiesa più antica della città (ora sconsacrata e diventata museo), la cui costruzione risale al 1300. 

Come tutto il quartiere, anch’essa fu distrutta dai bombardamenti del 1944 ed i lavori di ricostruzione cominciarono nel 1987, in occasione del 750esimo anniversario della fondazione di Berlino. 

6. Torre della Televisione

E’ considerato il punto di riferimento della città, visibile ovunque.

Costruita negli anni ’60 per rendere Berlino Est autonoma a livello televisivo, dopo la riunificazione e ad oggi la Torre è una delle attrazioni più popolari della città.

Grazie ai suoi 368 metri d’altezza, offre una vista panoramica unica.

-> Curiosità: è il quarto edificio più alto d’Europa ed il primo tra quelli aperti al pubblico. In una giornata limpida, si può godere del panorama fino a 42 km di distanza. 

-> Informazioni: Per ammirare il panorama dall’Antenna occorre acquistare il ticket, il cui prezzo varia a seconda all’orario scelto e dell’attività (area visite generale o il ristorante).

Si può raggiungere la sfera in alto sia a piedi (salendo 986 gradini), sia in ascensore, che in 40 secondi raggiunge l’altezza di 200 m in 40 secondi.

All’interno della sfera si trovano lo spazio per i visitatori con la piattaforma panoramica ed il ristorante, che, ruotando attorno all’asse centrale della torre ogni ora, offre una vista a 360 gradi.

Se hai bisogno, clicca qui per le informazioni più dettagliate (date, orari e acquisto del ticket online).

7. Checkpoint Charlie

Istituito nel 1961 dopo la costruzione del muro di Berlino, era, ed è tutt’oggi, il più noto punto di frontiera, il posto di blocco tra Berlino Est (zona sovietica) e Berlino Ovest (zona statunitense).

Simbolo della Guerra fredda, era l’unico punto in tutta Berlino in cui potevano transitare il personale militare, i diplomatici ed i visitatori stranieri. 

-> Curiosità: quella che vediamo noi oggi è una replica, creata ad arte per far capire alle persone che la visitano come fosse quella zona in passato. Il vero checkpoint venne rimosso dopo la riunificazione. 

-> Da vedere: vicino al Checkpoint Charlie si trova il Mauermuseum Checkpoint Charlie, ossia un museo che racconta, attraverso fotografie ed oggetti, la storia del posto ed i modi in cui i berlinesi tentavano di scappare (auto riadattate per la fuga, un mini sottomarino, mongolfiere ed aquiloni a motore).

-> Informazioni sul museo: clicca qui per tutti i dettagli (date, orari e prezzi).

8. East Side Gallery

Con i suoi 1,3 km di lunghezza, la East Gallery è la galleria open-air più lunga del mondo

I 106 graffiti rappresentano un inno alla libertà e sono stati fatti da artisti provenienti da ogni parte del mondo ed il primo fu realizzato nel dicembre 1989, poco dopo la caduta del muro. 

Riporto, giusto per non farteli scappare, 5 dei murales più famosi: 

1) “My god, help me survive this mortal love”, il più famoso, il più fotografato di tutti. Rappresenta il bacio tra Breznev (Segretario Generale dell’URSS) e Honecker (Presidente della DDR);

2) “Test the Best”, rappresenta una Trabant (la tipica auto prodotta dall’URSS negli anni della Guerra Fredda, usata dai cittadini dell’Est per spostarsi verso Ovest), che sfonda il Muro di Berlino;

3) “Der Mauerspringer”, creato per omaggiare le centinaia di persone che tentarono la fuga; 

4) “Hommage an die junge generation”, una delle prime opere dipinte sul Muro, le cui teste negli anni sono diventate delle icone, tanto da essere rappresentato in cartoline, calamite, gadget, ecc.;

5)”Worlds People, wir sind ein Volk” o semplicemente “Frieden”, uno dei graffiti più lunghi ed il mio preferito. Questa opera è un tripudio di colori e di forme, che simboleggiano la fratellanza, la pace e l’unione.

⚠️ Attenzione: Alcune foto le ho prese dal web per chiarezza espositiva. Se ho violato, involontariamente, il copyright di qualcuno, prego la persona in questione di contattarmi via e-mail e, se richiesto, provvederò subito alla cancellazione della suddetta immagine.

9. Topografia del Terrore

Il museo “Topographie des Terrors” documenta tutta la storia della Gestapo, delle SS e della Sicurezza del Reich attraverso una mostra a cielo aperto.

La mostra si sviluppa lungo il perimetro degli scavi che, alla fine degli anni ‘80, riportarono alla luce le celle sotterranee della Gestapo.

Il tratto di muro é protetto dalla salvaguardia dei monumenti storici. 

-> Informazioni: l’ingresso è gratuito. Clicca qui per i dettagli.

10. Memoriale del Muro di Berlino

Il Gedenkstätte Berliner Mauer è il luogo che commemora la divisione della Germania e le morti che conseguirono.

Il memoriale si sviluppa sulla ex striscia di confine, in Bernauer Straße, ove si trovano:

  • la “Cappella della riconciliazione”, aperta nel 2000 e costruita sulla vecchia chiesa fatta saltare in aria nel 1985;
  • il Centro visitatori;
  • il Centro di documentazione (che mostra tutta la storia dalla costruzione avvenuta nel 1961), con la Torre di Avvistamento;
  • la “Finestra della Memoria”, un monumento che, attraverso dei ritratti, commemora le 136 vittime del Muro di Berlino. 

Un luogo (come il Museo “Topografia del Terrore”) che ti catapulta nella realtà che fino a poco più di 30 anni fa i berlinesi erano costretti a vivere,

Un luogo che ti fa pensare a quante famiglie, amici o semplicemente vicini di casa o colleghi di lavoro vennero divisi da un giorno all’altro, non sapendo quando e se si sarebbero potuti ricongiungere.

-> Da non perdere: il Mauerpark con il suo mercatino delle pulci domenicale. Facci un salto!

-> Informazioni: clicca qui per info dettagliate sul Memoriale.

11. Memoriale dell’Olocausto (o Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa)

Non lontano dalla Porta di Brandeburgo, si trova un grande labirinto formato da blocchi di cemento costruito per ricordare le vittime dell’olocausto.

Il Memoriale poggia su un terreno inclinato, un saliscendi creato ad hoc in modo da disorientare il visitatore e per ricreare la sensazione di spaesamento che vissero gli ebrei durante il periodo del genocidio.

-> Curiosità: il memoriale si trova (indicativamente) sopra il bunker in cui Hitler si suicidó.

12. Museo Ebraico

Il Jüdisches Museum è il museo ebraico più grande d’Europa.

La sua forma, visibile dall’alto, è una stella di David decomposta, che simboleggia la tragedia che hanno vissuto milioni di ebrei durante la Shoah e crea una sorta di percorso a zig-zag.

Il museo è pieno di simboli che ritroviamo lungo i tre percorsi interni:

  • la strada dell’Esclusione, che conduce alla Torre dell’Olocausto, totalmente vuota e priva di finestre;
  • la strada dell’esilio, che conduce al Giardino dell’Esilio, nel quale si trovano dei pilastri che rispecchiano l’isolamento e il disorientamento della vita in esilio;
  • i Void, ossia stanze, spazi completamente vuoti dipinti di nero che simboleggiano la mancanza di visibilità della storia ebraica.

-> Da non perdere: Shalechet (foglie cadute), un’installazione formata da 10.000 volti in acciaio distribuiti sul pavimento che rappresentano non solo le vittime della Shoah, ma anche le vittime di guerra e violenza.

-> Informazioni: clicca qui per dettagli (date, orari, prezzi).

13. Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche

Un luogo dove antico e moderno si uniscono in ricordo degli orrori vissuti nella seconda guerra mondiale.

Simbolo di commemorazione, di pace e di riconciliazione, la Gedächtniskirche fu gravemente danneggiata dalle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale.

Per anni ci furono dibattiti per decidere se ricostruirla o demolirla, ma i cittadini si opposero a tutto ciò, chiedendo di renderla un monumento commemorativo.

Venne accolta la loro richiesta.

Non essendo, però, più utilizzabile, accanto alla Gedächtniskirche vennero costruiti una nuova chiesa  (interamente di cemento, acciaio e vetro) ed un nuovo campanile.

14. Castello di Charlottenburg

Il Castello è il più grande palazzo storico ed uno dei pochi edifici rimasti che ti riportano alla Berlino prussiana e ti mostrano la grandezza della dinastia degli Hohenzollern.

Il Castello fu costruito in stile barocco italiano e, insieme al giardino, fu inaugurato nel 1669 come residenza estiva della Regina Sophie Charlotte, moglie del principe Federico III di Brandeburgo.

Il giardino del Castello originariamente fu costruito seguendo lo stile dei giardini alla francese, poi trasformato in un giardino all’inglese.

Ivi si trovano: il Belvedere (la sala da tè) costruito nel 1788-89 per il re Federico Guglielmo II; il Neuer Pavillon, costruito nel 1824-25 ispirato ad una villa napoletana; il Mausoleum, costruito per la regina Luise, moglie di Federico Guglielmo III, nel quale si trovano i sarcofagi dei due coniugi.

La seconda guerra mondiale non ha risparmiato nemmeno il Castello, gravemente danneggiato a seguito dei bombardamenti degli Alleati; poi ricostruito e ritornato al suo splendore dal 1950.

-> Informazioni: clicca qui per dettagli (date, orari, prezzi).

15. Potsdamer Platz

È una delle piazze principali della città ed il simbolo del rinnovamento urbano degli anni ’90 e della nuova Berlino.

La piazza ha avuto un passato turbolento: nel XIX secolo era il cuore commerciale e culturale di Berlino; i bombardamenti della seconda guerra mondiale la rasero al suolo; durante la Guerra fredda rimase solo un terreno desolato ed il Muro di Berlino la divideva a metà. 

Oggi è conosciuta come la zona dei grattacieli ed ha un po’ l’anima e la vivacità persa durante la seconda guerra mondiale.

-> Curiosità: solo un edificio della piazza, l’Haus Huth, riuscì a sopravvivere alla seconda Guerra Mondiale, grazie alla sua struttura d’acciaio.

-> Da vedere: il Sony Center, ossia il complesso di edifici che caratterizzano la piazza, costituito da uffici, camere di albergo, un cinema multisala (che ospita ogni anno il festival del cinema di Berlino), un centro di intrattenimento, negozi e ristoranti. 

EXTRA

16. Potsdam, Palazzo di Sanssouci

A circa 40 chilometri da Berlino, sorge Potsdam, la capitale dello stato di Brandeburgo (uno dei sedici stati federati della Germania). 

Chiamata la Versailles tedesca per i numerosi palazzi e giardini usati come residenze dai re prussiani, la città è divisa, a grandi linee, in due aree: il nord ed il centro sono costituiti principalmente da edifici storici, mentre il sud è dominato da edifici recenti.

L’insieme dei suoi siti culturali (il più grande in Germania) è Patrimonio dell’Umanità dal 1990.

Tra i suoi palazzi, imperdibile è la visita al Palazzo di Sanssouci, eretto tra il 1745 ed il 1747 per volere del Re Federico II di Prussia.

Il nome del palazzo (in italiano “senza preoccupazioni”), rappresenta la volontà del Re di Prussia nel voler sfuggire al caos di Berlino per rifugiarsi in un posto che lo unisse alla natura.

Il Palazzo è costituito da una decina di stanze imperiali ed è in stile rococò ed è stato costruito su una collina coltivata a vigneto per riflettere esattamente il volere del Re.

Il Parco del palazzo ospita numerosi edifici ed opere d’arte, tra cui: la Grotta di Nettuno, la Bildergalerie (pinacoteca), la Fontana Grande, il Tempio dell’Amicizia, il Tempio dell’Antichità, la Casa cinese, il Palazzo di Charlottenhof, il Neues Palais, le Terme Romane, ecc. .

-> Informazioni: clicca qui per i dettagli (date, orari, prezzi).

17. Campo di concentramento di Sachsenhausen

Sachsenhausen fu costruito nel 1936 da prigionieri di altri campi di concentramento ed affidato alle SS ed è uno dei più grandi campi di concentramento in Germania.

Questo campo, per la sua vicinanza alla capitale tedesca, fu utilizzato come “modello” sia per la sua organizzazione, sia per l’addestramento dei comandanti e del personale che veniva poi mandato in altri campi, seguendo l’esempio del campo di concentramento di Dachau. 

A Sachsenhausen, tra il 1936 ed il 1945, furono deportate circa 200.000 persone e di queste 100.000 morirono per malattia, per i lavori forzati, per la fame, o come vittime dello sterminio di massa eseguito dalle SS.

Quando il campo venne liberato dalle truppe sovietiche e polacche, il 22-23 aprile 1945, all’interno vi erano ancora circa 3.000 persone in fin di vita (fra malati e medici). 

Il campo, dopo la guerra, fu utilizzato prima come ospedale provvisorio, poi come campo di detenzione dei prigionieri di guerra tedeschi, controllato dai sovietici fino a divenire nel 1961, un luogo di commemorazione.

-> Curiosità: a Sachsenhausen fu realizzata la più importante opera di contraffazione di banconote della storia, l’Operazione Bernhard: si stima che siano stati prodotti circa 133 milioni di sterline ed una quantità enorme di dollari, oltre a francobolli e documenti falsi.

-> Informazioni: la visita è gratuita, ma è possibile prenotare una visita guidata (a pagamento). Per i dettagli su date, orari, ecc. clicca qui.

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Ebbene spero vivamente di aver racchiuso tutte le attrazioni e le informazioni più importanti di ognuna, così che tu possa vedere Berlino nel miglior modo possibile, senza saltare niente.

Sia chiaro, è una città che non va assolutamente vista di corsa e ti consiglio, per godertela al meglio, di dedicarle almeno una settimana (ma almeno è)!

Sperando di poter tornare a viaggiare quanto prima, sarei curiosa di sapere cosa ti spingerebbe a vedere Berlino, cosa ti incuriosisce di più.

Se invece ci sei già stato e ti trovi a leggere questo articolo per pura curiosità, vorrei sapere cosa ne pensi di questa città: ti è piaciuta?

Raccontami un po’ la tua esperienza, sarò felice di leggerla.

E mi raccomando, se hai qualsiasi domanda da farmi, curiosità o semplicemente per uno scambio di opinioni, contattami.

A presto 🙂 !

Ps. Non dimenticarti di seguirmi sui social, specialmente su Instagram dove carico contenuti pressoché quotidianamente.

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