La cosiddetta “Isola delle Nuvole” (ed infatti in quel giorno ce ne erano parecchie di nuvole !).. un posto imperdibile se sei in Scozia.

Ogni angolo, ogni panorama, ogni paesaggio che ti si parerà davanti mentre guidi ti lascerà a bocca aperta.

Montagne, colline, mare, cittadine colorate, castelli… Skye offre davvero l’imbarazzo della scelta!

Avevo 1 giorno a disposizione per vederla perciò ho cercato di racchiudere in questo giorno il massimo che quest’isola potesse darmi. Se, però, hai 2 giorni di tempo, sfruttali. Un giorno è poco. Credimi.

Non mi ero resa conto di quanto potesse attirarmi e catturarmi ogni singola tappa di quest’isola. Mi perdevo completamente in essa.

In 2 giorni te la potrai godere appieno, anche perché il meteo a Skye è più incerto di quanto non lo sia già in tutta la Scozia. Infatti alcune cose non le ho potute fare/vedere sia per mancanza di tempo materiale e sia per il meteo, che nel pomeriggio cambiò di netto, impedendomi di raggiungere il Faro di Neist Point e le Fairy Pools.

Cenni storici

Il primo insediamento risale al mesolitico.

I Vichinghi occuparono l’isola fino 1266. Dopo di loro, arrivò la dominazione dei Clan, fino alla fine dell’insurrezione giacobita. I Clan in questione furono i MacLeod ed i MacDonald.

Dopo la battaglia di Culloden (di cui ne parlo anche in questo articolo), che segnò la fine dell’insurrezione giacobita, il “sistema” dei Clan morì e gli abitanti dell’isola (membri dei Clan appunto) emigrarono, causando un drastico spopolamento (nel XIX il numero dei residenti era 20.000 e nel XX secolo scese a 9000 – fonte Wikipedia).

La popolazione tornò a crescere solo dopo il 1991.

Fino al 1995 Skye era raggiungibile solo via mare; in quell’anno fu costruito un ponte tramite un finanziatore privato che collegava l’isola alla Scozia. All’epoca però si pagava un salato pedaggio, che causò forti proteste.

Nel 2004, in riposta alle varie proteste, il Governo scozzese acquistò il ponte, rimosse i pedaggi e da allora il passaggio è totalmente gratuito.

Il Tour dell’isola

Sono partita da Plockton con la speranza che il tempo reggesse, le nuvole erano belle grige ma il meteo del mio amato iPhone diceva che sarebbe uscito il sole.. e così è stato.. fino ad un certo punto!

La prima parte della strada era quella più tortuosa, una single track a doppio senso di marcia. Questo fino a Kyle of Lochalsh, da cui parte la A87 in direzione Portree. 

Appena visto lo Skye Bridge è cominciata a salire un’emozione incredibile ed ho iniziato a sorridere come una scema.

Lo Skye Bridge.. un ponte con una bella salita! Ed una vista niente male.

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Nel mentre si costeggiava il mare, guardando le isolette vicine ed i cartelli in gaelico, partiva il tour di Skye.

1° tappa: Sligachan Old Bridge

Un ponte circondato da un paesaggio a dir poco spettacolare, da cui partono anche diversi sentieri per raggiungere le due cime (Bruach na Frithe e Sgurr Nan Gilean).

Ma spettacolare non è solo lo scenario che lo circonda, ma lo è anche la sua storia. 

Chiamato “il Ponte del Re delle Fate”, è un antico ponte in roccia, che sorge sopra un fiumiciattolo la cui acqua cela una leggenda

La storia narra di una fanciulla, Fiona MacDonald. Nel giorno delle sue nozze cadde da cavallo e questa caduta le provocò un deturpamento del viso che portò il promesso sposo a rifiutarla ed allontanarla.

La ragazza corse in lacrime e si fermò sulla riva del fiume proprio sotto il ponte, dove incontrò il Re delle Fate. Quest’ultimo, colpito dalla bellezza interiore della ragazza, le consigliò di immergere il viso nella gelida acqua del fiume per sette secondi, in modo che ella potesse recuperare il suo aspetto. Funzionò ed una volta tornata com’era, Fiona decise di rinunciare a tutto per colui che era riuscita ad amarla senza fermarsi alle apparenze, il Re delle Fate. Insieme scomparirono sulle sponde di quel fiume che ancora conserva la sua storia.

Quindi, se sei coraggioso/coraggiosa, mi raccomando fai questa prova: immergi il viso per 7 secondi, ti garantirà eterna bellezza e giovinezza!

Io ci ho provato, ma appena ho messo un dito nell’acqua mi sono arresa. Gelidissima! Confido però in te ;-).

Dove parcheggiare: c’è un piccolo parcheggio sterrato a 2 passi dal Ponte (Sligachan Old Bridge Park).

2° tappa: Portree

La cittadina più grande di Skye, nonché la capitale dell’Isola: un piccolo gioiellino incastonato tra le colline e la baia.

Portree è un piccolo villaggio molto caratteristico, con casette colorate che si affacciano sul porto. 

Dove parcheggiare: c’è un grande parcheggio gratuito per auto e camper a pochi passi dal centro città (Portree car parking).

3° tappa: Old Man of Storr

Ed eccoci al luogo forse più gettonato, nonché simbolo di tutta l’isola: il “Vecchietto di Storr”, un monolito di basalto di 55 metri che si raggiunge con un percorso direi di media intensità (si può fare anche se non si è allenati, come non lo ero io); percorso che, credimi, ti regalerà un panorama mozzafiato.

Per i geologi la roccia si è formata da un’antica frana, ma anche intorno a questo luogo aleggiano diverse leggende e te ne racconterò una, quella più nota.

Questa narra di un Prete di Skye che voleva sapere la data esatta della Pasqua. Insoddisfatto delle risposte che riceveva, decise di andare a Roma per poter chiedere al Papa. Il giorno della partenza, all’alba, si diresse vicino allo Storr e siccome questo Prete in realtà era un mago, con un incantesimo trasformò il diavolo in un cavallo per dirigersi, in groppa ad esso, verso Roma.

Durante il viaggio il diavolo lo interrogò più volte sulla ragione del viaggio ed il Prete, per non cadere nei tranelli del diavolo, doveva stare attento a rispondere in modo veritiero e non doveva nominare mai il nome di Dio. Ci riuscì ed arrivò a Roma, apprese la risposta che cercava e tornò all’Isola di Skye sano e salvo.

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Per raggiungere la prima piana dove mi son fermata io, ti ci vorrà circa una mezz’oretta dal parcheggio. C’è una salita bella ripida e ci sono delle parti un po’ scivolose, oltre ai sassi ed al fango, quindi ti consiglio di indossare gli scarponi da trekking.

Dove parcheggiare: io l’ho fatto lungo la strada (parcheggio a pagamento), oppure potrai farlo anche nel parcheggio, anch’esso a pagamento, vicino al cancello di entrata (Old Man Of Storr Car Park), anche se dovrai aver fortuna per trovare posto lì.. Mi raccomando: paga il parcheggio, la polizia passa spesso, non è come in Italia!

4° tappa: Kilt Rock and Meat Falls

Un altro di quei paesaggi che già vedendo le foto visto su Instagram non vedevo l’ora di vedere !

La Kilt Rock è una scogliera di basalto alta circa 90 metri che deve il suo nome alla forma ed ai colori che ricordano (con un po’ di fantasia) le pieghe di un kilt scozzese.

Vicino alla Kilt Rock vi è una cascata alta circa 50 metri, che cade a picco sul mare, la Meat Falls.

Anche questo luogo regala panorami che lasciano senza fiato, ovunque tu guardi.

Dove parcheggiare: c’è un piccolo parcheggio gratuito adiacente all’entrata (Park). Se non trovi subito posto non ti arrendere, c’è un viavai di macchine continuo e dovrai solo aspettare un pochino.

Tappa di passaggio: il Quiraing

Siccome sapevo che non avrei potuto fare trekking nel Quiraing, ci son voluta passare attraverso con la macchina.

Se vorrai fare come me, non proseguire nell’A855, ma a Brogaig gira a sinistra ed intraprendi una di quelle strade di cui ti innamorerai. Ne sono certa. Sono circa 11 miglia a diritto fino a Uig.

Nel percorrere la strada, guardati attorno e, se hai tempo a disposizione, FERMATI.

La valle del Quiraing ha un paesaggio unico: è un altopiano vulcanico facente parte del Trotternish, formatosi nel periodo del Giurassico da una serie di slavine che hanno creato il più grande smottamento in Gran Bretagna. Queste slavine hanno creato ciò che vedrai: grandi prati verdi, scogliere e pinnacoli di roccia, nonché piccoli fiumiciattoli e cascatelle.

Attenzione: il segnale del cellulare in quella zona è molto scarso, anzi inesistente per quanto riguarda la Vodafone, ma non ti spaventare. C’è un’unica strada, bella tortuosa e a tratti molto stretta, per Uig, quindi basta che vai a diritto.

5° tappa: Fairy Glen

Una valle incantata. Un piccolo angolo ove ti sembra di essere catapultato veramente nel posto delle fate.

Un mix di colline verdi e prati verdi, da dove spuntano pinnacoli di qua e di là, che regalano panorami incredibili. 

E’ difficile scegliere un posto preferito in quest’isola perché sono davvero tutti uno più bello degli altri, ma ecco.. questo è il mio posto preferito! 

Sarò di parte, perché per me questo piccolo angolo di mondo ha davvero lasciato il segno. Ti dico solo che se lo avessi vicino a casa mia, ci andrei tutti i giorni anche per ritrovare un po’ di pace.

Anche qui non mancano le leggende, legate soprattutto a fate e folletti. Leggende che vengono tramandate da secoli e tutt’ora le persone lasciano degli oggetti come dono per queste creature.

Dove parcheggiare: nota dolente. Il parcheggio è inesistente, si parcheggia lungo la strada (indirizzo) che, oltretutto, è anche molto stretta (tanto che io con la mia piccola i10 ci son rimasta incastrata).

Dalla strada ci metterai circa 5 minuti a piedi per raggiungerlo, c’è solo una piccola salita. E’ un posto che davvero non devi perderti!!!

6° tappa: Dunvegan Castle

Poteva mancare un castello a Skye?! E’ no.. anch’esso è contornato da un paesaggio da cartolina, tra l’entroterra e il Loch Dunvegan. Immerso tra i suoi splendidi giardini.

Questo castello è stata la residenza del Clan MacLeod dal XIII ed è il più antico castello abitato di tutta la Scozia.

Per caso pensi che non c’è una leggenda legata a questo posto? Beh, ti sbagli. Anche qui le leggende non mancano.

Le protagoniste sono ancora una volta le fate e la storia è intorno ad una reliquia, molto venerata dal Clan, la “Fairy Flag”, ossia una striscia di stoffa gialla, che potrai vedere se visiterai il castello.

La leggenda narra che questa reliquia fu donata dalle fate ai MacLeod in occasione della nascita di uno dei loro figli e che abbia il potere di proteggere e difendere il Clan dalle morti in battaglia, ma solo per tre volte.

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Il Castello avevo deciso di non vederlo al suo interno, dal momento che mancavano altre due tappe a cui volevo dedicarmi, ma volevo almeno vederlo all’esterno dal punto panoramico.

E ne è valsa la pena.

Se tu, invece, vorrai visitarlo, c’è un enorme parcheggio all’ingresso ed il biglietto ha un costo di £ 14,00 (clicca qui per vedere gli orari e le informazioni).

7° tappa: Neist Point Light House

Il mio più grande rammarico. Era tra le cose che avrei voluto più vedere, ma la pioggia ed il vento me lo hanno impedito.

Il segnale che la cosa sarebbe andata male lo avevo già percepito all’inizio, sulla strada per arrivarci: una single track piena di curve e saliscendi, molto trafficata da auto, camper e camioncini che avevano bloccato la strada per circa 1 oretta e mezzo.

Il faro nacque nei primi anni del 1900 e fu acceso la prima volta nel 1909. Al suo interno vi abitava il custode che si spostava con una teleferica e solo nel 1990 fu automatizzato ed azionato da Edimburgo, rendendolo così un luogo turistico. La sua Torre è alta 19 metri ed è a 43 metri sopra il livello del mare. Essa regala un panorama mozzafiato su tutte le scogliere circostanti, che formano il “fiordo di Scozia”, come lo chiamavano i Norreni.

Per quanto mi è stato detto, la camminata è piuttosto facile: sono circa 2 chilometri in discesa all’andata ed ovviamente altrettanti in salita al ritorno. 

Dove parcheggiare: alla fine della strada troverai un grande parcheggio gratuito da dove parte il sentiero per raggiungere il Faro, che attualmente è visitabile gratuitamente, in quanto abbandonato.

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L’ottava ed ultima tappa dovevano essere le Fairy Pools (per rimanere in tema di luoghi fatati), ma come detto in premessa il meteo nel pomeriggio non è stato dalla mia parte ed essendo un percorso di circa un’oretta, non me la sentivo di intraprenderlo.

Se avrai più fortuna e tempo materiale, secondo me questo percorso vale la pena farlo, soprattutto per il paesaggio che offre.

(Immagine presa dal web)

Le Fairy Pools, o piscine delle fate, sono dei piccoli bacini di acqua cristallina (ove puoi anche fare il bagno) formatisi nel tempo da un percorso d’acqua che discende dalle Cuillin Mountains.

Come dicevo prima, il percorso è di circa un’oretta andata e ritorno; parte dal parcheggio e forma una specie di anello.

Dove mangiare e dove fare shopping:

Per pranzo ho comprato un paio di tramezzini (in questa vacanza sono diventata un tramezzino vivente) presso il piccolo supermercato presente nel centro di Portree.

Ci sono, comunque, molti ristoranti di pesce e pub dove potrai mangiare, soprattutto lungo il porto, con una vista spettacolare.

Per la cena, invece, ci siamo fermate a Broadford, a circa 20 minuti dallo Skye Bridge, in tipico pub, molto carino, con vasta scelta e con buoni prezzi, che si chiamava “Cafe Sia & Siaway”.

Per quanto riguarda lo shopping, non posso che consigliarti Portree, perché è l’unica cittadina in cui mi sono trattenuta: ci sono negozietti molto carini e molto forniti.

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