A cavallo tra il Veneto ed il Trentino si trova un percorso escursionistico di grande interesse storico e paesaggistico: la Strada delle 52 Gallerie.
La Storia
La mulattiera fu costruita tra febbraio e dicembre del 1917 dalla 33° Compagnia Minatori del 5° Reggimento dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano, con l’aiuto di 6 centurie di lavoratori, su idea del Capitano Leopoldo Motti, al fine di servire il fronte del Pasubio durante la Prima Guerra Mondiale e permettere la comunicazione ed il transito di uomini e rifornimenti al riparo dalla vista e dal fuoco del nemico.
Essa è un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare, considerate le condizioni dell’epoca ed il tempo impiegato (solo 10 mesi).
La Strada
La Strada delle 52 Galleria è lunga 6.555 metri (2.335 dei quali sono suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia, la cui larghezza media è di 2,50 metri), ha una pendenza che raggiunge il 22% e si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le Porte del Pasubio (1.934 m), attraversando il versante meridionale del monte, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose.
Le Gallerie
Ogni galleria è numerata ed ha una propria denominazione:
- 1ª Cap. Zappa (Giuseppe Zappa, comandante 33a Compagnia Minatori dal 17 Gennaio a 22 Aprile 1917) lunga 17 metri;
- 2ª Gen. D’Havet (Giuseppe D’Havet, comandante del Genio del 5° Corpo d’Armata) lunga 65 metri;
- 3ª Rovereto 14 metri;
- 4ª Ten. Battisti (Cesare Battisti, irredentista trentino, volontario del Corpo degli Alpini del Regio Esercito, catturato dalla Milizia imperiale austriaca, processato e giustiziato per alto tradimento) lunga 31 metri;
- 5ª Oberdan (Guglielmo Oberdan, irredentista triestino, organizzatore dell’attentato all’Imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, fu condannato a morte per impiccagione dalla giustizia austriaca per alto tradimento, diserzione in tempo di pace, resistenza violenta all’arresto e cospirazione) lunga 10 metri;
- 6ª Trieste lunga 17 metri;
- 7ª Gen. Cascino (Antonino Cascino, medaglia d’oro al valore militare, Comandante dell’VIIIª Divisione Fanteria, caduto sul Monte Santo il 29 settembre 1917) lunga 35 metri;
- 8ª Gen. Cantore (Antonio Cantore, medaglia d’oro al valore militare, Alpino Comandante della IIª Divisione Fanteria, caduto sulle Tofane il 20 luglio del 1915), lunga 23 metri;
- 9ª Gen. Zoppi (Gaetano Zoppi, Comandante del V° Corpo d’Armata fino a giugno 1916, dal quale dipendeva il settore del Pasubio) lunga 78 metri;
- 10ª Sauro (Nazario Sauro, irredentista istriano, Tenente di Vascello della Regia Marina Italiana, catturato dagli austriaci a causa di un’avaria del suo sommergibile, processato e condannato a morte per fucilazione nel 1916) lunga 12 metri;
- 11ª Randaccio (Giovanni Randaccio, medaglia d’oro al valore militare, facente parte della Brigata Toscana, caduto sul Carso il 28 maggio 1917), lunga 28 metri;
- 12ª Cap. Motti (Leopoldo Motti, ideatore della Strada, caduto il 29 settembre 1917 a causa dell’esplosione della prima mina austriaca al Dente Italiano) lunga 95 metri;
- 13ª Filzi (Fabio Filzi, irredentista istriato, catturato sul Corno di Vallarsa insieme a Battisti e condannato a morte per alto tradimento a Trento il 12 luglio 1916) lunga 27 metri;
- 14ª Cap. Melchiori (Oscar Melchiori, Comandante la 26ª Compagnia Minatori, caduto a causa dell’esplosione della prima mina austriaca al Dente Italiano il 29 settembre 1917) lunga 61 metri;
- 15ª Tortona lunga 45 metri;
- 16ª Reggio Calabria lunga 74 metri;
- 17ª Bergamo lunga 52 metri;
- 18ª Parma lunga 46 metri;
- 19ª Re (Vittorio Emanuele III, Re d’Italia) lunga 318 metri;
- 20ª Cadorna (Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, sostituito dal Generale A. Diaz nel novembre 1917 dopo la disfatta di Caporetto) lunga 86 metri;
- 21ª Porro (Carlo Porro, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, sostituito nel novembre 1917, come Cadorna, dopo la disfatta di Caporetto) lunga 20 metri;
- 22ª Breganze lunga 8 metri;
- 23ª Gen. Capello (Luigi Capello, Comandante del V° Corpo d’Armata dal quale dipendeva il settore del Pasubio) lunga 18 metri;
- 24ª Bologna lunga 16 metri;
- 25ª L’Aquila lunga 11 metri;
- 26ª Napoli lunga 24 metri;
- 27ª Picone (Corrado Picone, sostituto del Ten. Zappa al comando della 33ª Compagnia Minatori rimanendovi fino alla fine del conflitto) lunga 98 metri;
- 28ª Genova lunga 14 metri;
- 29ª La Spezia lunga 31 metri;
- 30ª Miss lunga 10 metri;
- 31ª Gen. Papa (Achille Papa, Medaglia d’oro al valore militare, Comandante della Brigata Liguria sul Pasubio, caduto sulla Bainsizza nell’ottobre del 1917, al quale è intitolato anche il rifugio alle Porte del Pasubio) lunga 72 metri;
- 32ª Palazzolo lunga 48 metri;
- 33ª minatori (33ª Compagnia Minatori del V° Genio che realizzò la Strada delle Gallerie) lunga 57 metri;
- 34ª Gen. Giustetti (Umberto Giustetti, Comandante del Genio della Iª Armata dal 15 maggio 1917 al 20 marzo 1919) lunga 132 metri;
- 35a Trani lunga 10 metri;
- 36a Garibaldi (Peppino Garibaldi, nipote di Giuseppe Garibaldi, Comandante della Brigata fanteria Alpi) lunga 12 metri;
- 37ª Balilla (Giovanni Battista Perasso, detto Balilla, patriota genovese che diede inizio alla rivolta popolare contro gli occupanti dell’impero asburgico, durante la guerra di secessione austriaca bel 1746) lunga 26 metri;
- 38ª Torino lunga 29 metri;
- 39ª Mantova lunga 53 metri;
- 40ª Trento lunga 10 metri;
- 41ª 26ª Minatori (la 26ª Compagnia Minatori che svolse il pericolosissimo compito di eseguire i lavori di perforazione dei cunicoli ed il caricamento delle camere di mina durante la guerra di mine sul Pasubio) lunga 24 metri;
- 42ª Macerata lunga 19 metri;
- 43ª Polesine lunga 55 metri;
- 44ª Zappatori Liguria (unità militare di fanteria del Regio Esercito che contribuì alla realizzazione della Strada) lunga 22 metri;
- 45ª Plotone 25ª minatori (il Plotone Autonomo della 25ª Compagnia Minatori che terminò i lavori sulla Strada delle Gallerie nel periodo settembre-dicembre 1917) lunga 83 metri;
- 46aª Piceno (la Brigata Piceno, 235° e 236° fanteria, che operò nel Pasubio dall’ottobre 1917 al marzo 1918) lunga 65 metri;
- 47ª Pallanza (il 249° Reggimento fanteria che operò nel settore Posina fino al 9 ottobre 1918 e nel Pasubio) lunga 22 metri;
- 48ª Cesena lungo 14 metri;
- 49ª Soldato italiano 19 metri;
- 50ª Cavalieri di Vittorio Veneto (dedicata ai reduci della Grande Guerra ai quali, nel 1968, in occasione del cinquantenario, fu riconosciuto il titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto) lunga 27 metri;
- 51ª Plotone minatori sardo (esecutore dei lavori di mina sul Dente Italiano e partecipante alla realizzazione del pezzo finale della Strada nel tratto tra Passo Fontana d’Oro e Porte del Pasubio) lunga 66 metri
- 52ª Sardegna lunga 86 metri.
Le Gallerie più caratteristiche sono: la 19ª che, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti e si trova all’interno di un gigantesco torrione di roccia; la 20ª, avvitata su sé stessa come un cavatappi; la 43ª, che corre sotto il passo Fontana d’Oro (1.875 m) e la 47ª in quanto, alla sua uscita, si raggiunge il punto più alto della strada (2.000 m), dal quale si può godere di un panorama unico.
Il Percorso
La strada delle 52 gallerie è un percorso praticabile esclusivamente a piedi (l’uso della bicicletta è vietato a causa dei numerosi incidenti mortali avvenuti negli anni) e solo nel periodo estivo.
La partenza è dal parcheggio di Bocchetta Campiglia e l’arrivo è al Rifugio Papa. Il sentiero è identificato dal segnavia 366 ed ha un dislivello totale di circa 750 metri.
Il percorso è fattibile in circa 3 ore (a seconda del passo).
L’escursione è alquanto impegnativa (direi di media difficoltà) e non è adatta a tutti, non solo per il dislivello, ma anche perchè alcuni tratti del percorso sono veramente pericolosi e scoscesi.
Di fondamentale importanza, oltre ad avere scarpe da trekking ed una borraccia, è avere con sé una torcia (la torcia del cellulare è troppo debole, non ti aiuterebbe), in quanto alcune gallerie sono lunghe, completamente buie ed il percorso al loro interno può essere scivoloso.
Una volta che sarai giunto al Rifugio Papa, ti consiglio di fermarti a gustare il gulasch con patate e polenta fritta.. una delizia!
Per tornare al parcheggio è sconsigliato fare le Gallerie, perciò si scende per la Strada degli Scarubbi, anch’essa costruita durante la Prima Guerra Mondiale, più lunga ma di facile percorrenza.
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Se sei amante della storia e ti piace fare trekking, questa è un’escursione che ti straconsiglio di fare.
La strada che percorrerai è molto suggestiva (per la sua storia) ed il paesaggio che le fa da contorno è qualcosa di spettacolare e non potrai fare a meno di fermarti ad ammirarlo e fotografarlo.
Come detto poc’anzi, il percorso è impegnativo, ma se l’ho fatto io, che non sono una grande escursionista e non sono allenata, sono sicura che ci riuscirai anche te.
Considera anche che io l’ho fatto in una giornata di pioggia (cosa che ti sconsiglio di fare), con la nebbia che ci ha accompagnato per un bel pezzo del percorso.
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Se hai bisogno di qualche informazione in più, consigli o qualsiasi altra cosa, non esitare a scrivermi nei commenti o via e-mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it.
Come sempre, sarò lieta di aiutarti :-).
A presto!