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VAL D’ORCIA: i 6 posti da vedere!

Vallata 14

La mia Toscana racchiude in sé posti che sembrano letteralmente usciti da una cartolina… e questo è uno di quelli!

Ci troviamo nella provincia di Siena, tra zone agricole, terme e borghi medievali, in un perfetto connubio di arte e natura.

Per la bellezza del suo paesaggio dal 2004 la Val D’Orcia è Patrimonio Mondiale UNESCO.

Se ti stai chiedendo quali sono le TAPPE da NON PERDERE in un viaggio in questa splendida valle, ti trovi nel posto giusto.

Cosa farai quando sarai in Toscana?

Ecco i 6 posti da vedere:

1. PIENZA

Nata su volere di Papa Pio II, che ordinó prima la distruzione dell’ex borgo medievale in cui era nato e cresciuto e poi la costruzione della città in stile rinascimentale, Pienza è uno dei principali borghi storici della Val d’Orcia.

via del Castello

Il suo centro storico è Patrimonio Unesco e tra i vicolini dai nomi romantici (via dell’Amore, via del Bacio, via della Fortuna), si trovano le 3 attrazioni principali:

1️⃣ PORTA AL MURELLO, l’ingresso principale al borgo;

2️⃣ PIAZZA PIO II, dove si affacciano il DUOMO DI SANTA MARIA ASSUNTA (costruito tra il 1459 ed il 1462, al suo interno si trova il fonte battesimale dove furono battezzati Papa Pio II e suo nipote Papa Pio III), PALAZZO PICCOLOMINI (con il suo giardino pensile), PALAZZO DEL COMUNE ed il POZZO DEI CANI;

3️⃣ VIA DEL CASTELLO, si trova alle spalle di piazza Pio II ed è il “Belvedere” della città. 

Camminare per le strade di Pienza ti farà immergere in un’atmosfera antica ed affascinante, tanto che qui Zeffirelli trovó ispirazione per il film Romeo e Giulietta! 

Ma non solo… la città ti regalerà un panorama stupendo su tutta la valle.

👉🏻 Se sei amante dei formaggi, non dimenticarti di assaggiare il famoso pecorino di Pienza 🧀! 

Tra l’altro, ogni primo weekend di settembre si festeggia la Fiera del Cacio, un modo per assaggiare le varie tipologie di pecorino oltre ad altre specialità locali. Durante la fiera si gioca il Palio del Cacio, nel quale vengono fatte dottorale intere forme di pecorino da ogni contrata!

2. CAPPELLA DELLA MADONNA DI VITALETA

Situata a metà strada tra Pienza e San Quirico d’Orcia, la Cappella è uno dei luoghi più iconici della Valle. 

Si narra che nel luogo in cui sorge la Cappella apparve Maria ad una pastorella, che le suggerì di invitare gli abitanti di San Quirico d’Orcia a recarsi in una bottega di Firenze, dove avrebbero trovato la statua da porre nella Chiesa di Vitaleta. Così fecero, acquistando una statua della Madonna realizzata da Andrea Della Robbia. 

Tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600 fu costruita la Cappella per accogliere la Statua ed il luogo divenne meta di pellegrinaggi. 

A causa di una grave siccità prima e di un forte terremoto dopo (che danneggió l’antica Chiesetta), la Statua venne trasferita a San Quirico e la Cappella fu prima abbandonata e poi demolita. 

Al suo posto venne costruita una nuova chiesa, inaugurata nel 1885. Questa costruzione fece rinascere il culto della Madonna di Vitaleta che si sviluppò talmente tanto che fu indetta una festa in suo onore ogni prima domenica di settembre.

  • 𝙲𝚘𝚖𝚎 𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒𝚞𝚗𝚐𝚎𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝙲𝚊𝚙𝚙𝚎𝚕𝚕𝚊:

Da Pienza segui la SP146 in direzione San Quirico d’Orcia per 5 km. Svolta al primo incrocio che troverai sulla sinistra. Percorri la strada sterrata per circa 2 km e parcheggia gratuitamente nei pressi del cancello. È tutto ben segnalato.

Dal parcheggio raggiungerai la Cappella a piedi in circa 10 minuti.

👉🏻Se vuoi vedere la Statua, la troverai sull’altare maggiore all’interno della Chiesa di San Francesco, chiamata anche Chiesa della Madonna di Vitaleta, nel centro storico di San Quirico d’Orcia.

3. SAN QUIRICO D’ORCIA

Circondato da una cinta muraria medievale ben conservata, questo antico borgo è situato nel cuore della Val d’Orcia, a metà strada tra Pienza e Montalcino, ma non solo… 

San Quirico d’Orcia si trova lungo la 𝒗𝒊𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒊𝒈𝒆𝒏𝒂: è attraversato dalla Tappa 35 (Ponte d’Arbia-San Quirico) e dalla Tappa 36 (San Quirico-Radicofani), una delle più impegnative, ma anche una delle più belle.

  • 𝙻𝚎 𝚙𝚛𝚒𝚗𝚌𝚒𝚙𝚊𝚕𝚒 𝚊𝚝𝚝𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒:

1️⃣ CHIESA DI SAN FRANCESCO = situata nella piazza principale del borgo, sul luogo dove sorgeva un antico convento francescano, è la Chiesa che conserva la Statua della Madonna, creata da Andrea della Robbia, di cui ti ho parlato nel post precedente.

2️⃣ HORTI LEONINI = un bellissimo e curatissimo giardino tardo rinascimentale all’italiana realizzato intorno al 1575 da Diomede Leoni. 

3️⃣ COLLEGIATA DEI SANTI QUIRICO E GIULITTA = costruita nel XI secolo sui resti di un’antica pieve, la Collegiata è una splendida chiesa romanica ed è una delle costruzioni più antiche del borgo. 

4️⃣ CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA = questa antica chiesetta, risalente al XI secolo, è situata lungo la Via Francigena ed è conosciuta anche con il nome di Santa Maria ad Hortos, perché in origine era circondata da orti (che nei secoli dopo sono divenuti gli Horti Leonini). 

5️⃣ SPEDALE DELLA SCALA = Situato di fronte alla Chiesa di Santa Maria Assunta e costruito nel XIII secolo, lo Spedale dava ospizio ai pellegrini che percorrevano la Via Francigena.

  • 𝙳𝚘𝚟𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚌𝚑𝚎𝚐𝚐𝚒𝚊𝚛𝚎:

Ti consiglio il parcheggio in via dei Fossi 12-14. Gratuito e a pochi passi dal centro. 

  • 𝙴𝚟𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚊𝚗𝚗𝚞𝚊𝚕𝚎:

La Festa dell’olio che si celebra ogni anno nei giorni dell’Immacolata (4-8 dicembre). Degustazioni, intrattenimento e folklore. 

4. BAGNO VIGNONI

Bagno Vignoni è un posto a cui sono particolarmente affezionata..

La prima volta che mi sono immersa in acque termali è stata qui.. la prima di tante altre volte.. era una delle gite domenicali che facevo insieme ai miei genitori quando ero piccola.

Bando ai ricordi e veniamo a noi..

Bagno Vignoni è un piccolissimo borgo della Val D’Orcia che si sviluppa attorno ad una grande vasca termale cinquecentesca, le cui acque calde sono conosciute ed apprezzate sin dai tempi dei romani. 

Personaggi illustri come Papa Pio II, Santa Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico furono assidui frequentatori di questo paradiso termale.

  • 𝙻𝚎 𝚊𝚌𝚚𝚞𝚎:

Ricche di solfato, bicarbonato e minerali, queste acque sgorgano ad una temperatura di circa 52°. Sono raccomandate per la cura di patologie dermatologiche e scheletriche (come artriti ed osteoporosi), per il rilassamento muscolare e sono particolarmente consigliate a noi donne per la ritenzione idrica ed i dolori mestruali.

  • 𝚃𝚎𝚛𝚖𝚎 𝚊 𝙿𝚊𝚐𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘:

Albergo Posta Marcucci (dove andavo io) = giornata intera € 33,00; ingresso mattutino (9:30-13:30) o pomeridiano (14-18) € 25,00. I bambini dai 3 ai 14 anni hanno una riduzione del 50%. 

Albergo Le Terme = giornata intera € 38,00.

Adler SPA Resort Thermae = l’ingresso giornaliero alle terme è vincolato dall’aggiunta di un trattamento SPA a scelta e il prezzo varia in base al trattamento scelto. Si parte da € 147,00 (ingresso grotta salina + massaggio 50 min).

  • 𝚃𝚎𝚛𝚖𝚎 𝙶𝚛𝚊𝚝𝚞𝚒𝚝𝚎:

Antiche Terme Libere Romane = si trovano a sud rispetto al borgo, sotto la collina, ed è un luogo immerso nella natura. L’acqua qui è tiepida, quindi consiglio di farci il bagno solo in estate.

In realtà, la balneazione è vietata dal 2010, ma (credo) che sia tollerata. 

  • 𝙳𝚊 𝚟𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎:

Parco dei Mulini = un’area protetta dove si trovano 4 mulini medievali scavano nella roccia. 

5. BAGNI SAN FILIPPO

Un bosco incantato, situato tra la Val d’Orcia ed il Monte Amiata, dove le calde acque termali hanno creato cascate e vasche dove è possibile fare il bagno gratuitamente

L’area è abbastanza estesa e le prime vasche (con acqua tiepida) le incontrerai poco dopo l’imbocco del sentiero.

Proseguendo ti imbatterai nella “Balena Bianca”, un enorme blocco di calcare formato dalle acque ipertermali. Qui le acque sgorgano a 48º.

Continuando a camminare si raggiungono le altre piscine che formano il Fosso Bianco, dove la temperatura dell’acqua varia in base alla posizione ed alla grandezza.

Quando hai trovato la piscinetta adatta a te, non ti rimarrà altro da fare che rilassarti sotto  le cascatelle e farti qualche maschera con il fango che troverai sul fondo della vasca. Questi fanghi sono ideali per levigare la pelle e renderla morbida. 

Devi anche sapere che queste acque hanno proprietà analgesiche ed antinfiammatorie

👉🏻Non dimenticarti accappatoio, asciugamano e soprattutto le scarpette da scoglio! 

  • 𝙳𝚘𝚟𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚌𝚑𝚎𝚐𝚐𝚒𝚊𝚛𝚎:

Lungo la strada principale (via del Fosso Bianco). Il parcheggio è a pagamento (€ 1,70 per 1 ora, € 5,00 per 3 ore, € 10,00 per tutta la giornata).

6. MONTALCINO

Circondato da mura medievali e dominato da una splendida fortezza, Montalcino è la patria del Brunello.. ma non solo! E’ uno splendido piccolo borgo che ha mantenuto pressochè intatte le sue origini che risalgono al XVI secolo. 

Palazzo dei Priori

Dall’alto dei suoi 567 m., questa cittadina offre un meraviglioso panorama della Val d’Orcia. 

  • 𝙻𝚎 𝚙𝚛𝚒𝚗𝚌𝚒𝚙𝚊𝚕𝚒 𝚊𝚝𝚝𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒:

1️⃣ La ROCCA = eretta nel 1361 quando Montalcino passò sotto il dominio di Siena, è uno dei simboli della città. Camminare lungo i bastioni ti permetterà di vedere il paesaggio circostante. Qui si tiene il famoso Jazz & Wine Festival.

2️⃣ La PIAZZA DEL POPOLO ed il PALAZZO DEI PRIORI = Piazza del Popolo è il cuore di Montalcino. La sua realizzazione, risalente all’anno 1000, non fu semplice: fu livellato il fianco scosceso del monte. Nella Piazza spicca il Palazzo dei Priori, sede del Comune, risalente al XIII secolo, sulla cui facciata si trovano gli stemmi in marmo dei podestà. 

3️⃣ Il DUOMO = costruito tra il 1818 e il 1832 in stile neoclassico, il Duomo è dotato di una torre campanaria, più antica della Cattedrale, ed al suo interno spicca l’Immacolata Concezione con Gesù e Dio Padre di Francesco Vanni, risalente al 1588. 

4️⃣ Il MUSEO CIVICO E DIOCESANO DI ARTE SACRA = ex convento, attualmente ospita  oltre 200 importanti opere d’arte senesi realizzate tra il XII e il XIX secolo. 

  • 𝙸𝚕 𝚟𝚒𝚗𝚘:

Il Brunello di Montalcino è considerato uno dei migliori vini italiani. Nasce nel 1865 da una sperimentazione di Ferruccio Biondi Santi, che per primo usó una varietà di Sangiovese Grosso. Il boom di acquisto di questo vino pregiato si ebbe negli anni ‘90 e ad oggi a Montalcino si contano circa 250 cantine dove è possibile fare un tour enogastronomico.

  • 𝙴𝚟𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚊𝚗𝚗𝚞𝚊𝚕𝚒:

Jazz & Wine Festival = dal 19 al 24 luglio con musica dal vivo e buon vino;

Sagra del Tordo = ogni ultimo weekend di ottobre va in scena una competizione di tiro con l’arco tra i quartieri della città. 

  • 𝙲𝙾𝙽𝚂𝙸𝙶𝙻𝙸𝙾:

A circa 10 km da Montalcino si trova l’Abbazia di Sant’Animo. Un luogo di pace. immerso nella natura.

Si narra che fu l’imperatore Carlo Magno, durante il suo ritorno a Roma mentre percorreva la via Francigena, a fondare l’Abbazia, la cui costruzione partí dall’anno 781 e si concluse nel XII secolo.

3 SPOT PER FOTO SUPER ICONICHE:

1️⃣ su Google Maps avvicinati a Bagno Vignoni e cerca Viale dei Cipressi: ti troverai a scattare una delle foto più instagrammabili della Val d’Orcia.. insieme ad altri turisti di sicuro 😄! 

2️⃣ sempre Google Maps cerca Cipressi San Quirico d’Orcia ed ecco che ti appariranno piccoli gruppi ci cipressi e sentieri per portare a casa scatti unici.

3️⃣ Prima di arrivare a San Quirico d’Orcia provenendo da Pienza, su Google Maps cerca “Viale dei Cipressi del film Il Gladiatore” e ti troverai nel luogo in cui sono state girate alcune scene del film. La proprietà è privata, il cancello quindi è chiuso ma puoi fermarti tranquillamente e fare foto dal parcheggio.

♥♥♥

Sei già stat* in Val d’Orcia?

Se SI, quali di queste tappe hai fatto?

Se NO, qual è quella che ti attira di più?

Se ti va, fammelo sapere qui sotto nei commenti 😊.

Se hai qualche domanda, dubbio o suggerimento da chiedermi, fallo pure sempre qui sotto nei commenti oppure una mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it. Sarò lieta di aiutarti.

E mi raccomando, non dimenticarti di seguirmi su Instagram e su Facebook. Ci conto!

A presto 🙂

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VAL D’AOSTA in camper: 5 luoghi da non perdere!

Monte Bianco 22

La più piccola Regione italiana, una perla circondata dalle Alpi, ha tantissimi luoghi (naturali e non) che meritano di essere esplorati.

In questo articolo ti parlo dei 5 posti che ho visitato la scorsa estate, sperando di poterti dare qualche spunto per un viaggio in questa splendida regione.

Cosa farai quando sarai in Valle d'Aosta?

1. COURMAYEUR ed il MONTE BIANCO

Situata a circa 1200 metri di altitudine, ai piedi della Montagna più alta d’Italia, Courmayeur è una meta turistica molto ambita, sia in estate, sia in inverno.

Devo dire che è più grande di come me la immaginassi (pensando a località montane che in genere solo piccole).

Il suo centro storico si snoda lungo Via Roma ed oltre ai bei negozi, boutiques di lusso, ristoranti ed hotel, si possono ammirare:

– la Chiesa di San Pantaleone, il principale luogo di culto della città, costruita nel 1722;

– la Torre Malluquin, ciò che rimane del Castello trecentesco della famiglia Malloquin;

– la vista panoramica che si ha da piazza Abbè Henry;

– il Museo Alpino Duca degli Abruzzi, istituito nel 1929 su commissione di Luigi Amedeo di Savoia, che ripercorre la storia delle guide alpine attraverso fotografie ed oggetti.

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Senza togliere nulla alla bellezza del centro storico, c’è un’attrazione che interessa più di ogni altra… il Monte Bianco.

Quando si troviamo sotto questo spettacolo ci si può sentire veramente piccoli.

Con i suoi 4.810 m di altitudine, il Monte Bianco è il più alto d’Italia, di Francia ed è considerato anche il più alto d’Europa.

Perennemente innevato, è anche uno dei rilievi che ospita il maggior numero di ghiacciai (65 per l’esattezza) ed è uno dei posti più conosciuti e più ambiti per fare alpinismo. 

Per raggiungerlo c’è un modo…

SKYWAY MONTE BIANCO

E’ la funivia più costosa che abbia preso fino ad ora (55,00 € A&R – biglietto che consiglio di acquistare online), ma senza dubbio è una delle più spettacolari. 

Si parte da Courmayeur e vengono fatte 2 fermate: la prima a PAVILLON (quota 2.173), dove è possibile visitare il giardino botanico Saussereg con le sue 900 specie provenienti da tutto il mondo, e la seconda è PUNTA HELBRONNER (quota 3.466), con la sua terrazza circolare che ti regalerà un panorama a 360°.

L’ascesa del Monte Bianco è un’esperienza davvero unica. L’emozione di arrivare quasi a toccare le montagne, o almeno di vederle da vicino, è indescrivibile.

Va provata, anche se lo so, non è per niente low cost!

Ah quasi dimenticavo: durante l’ascesa la cabina ruota a 360°, permettendo a noi umili spettatori di ammirare nel miglior modo possibile tutto il magnifico paesaggio che ci circonda, per l’esattezza la VAL VENY e la VAL FERRET.

  • DOVE PARCHEGGIARE/DOVE DORMIRE:

A Courmayeur purtroppo non ci sono aree sosta attrezzate. Noi abbiamo sostato (per un giorno ed una notte) in un parcheggio (ad agosto non abbiamo pagato niente, però ho visto che nel periodo invernale hanno chiesto 3,00 €) a circa 10 minuti a piedi dal centro (coordinate 45.7949, 6.9960).

Per raggiungere lo Skyway ti consiglio di parcheggiare nell’ampio piazzale che si trova a pochi metri dalla funivia (credo che si possa sostare anche la notte). Il pagamento è di € 3,00 e vale dalle 8.00 alle 15.00 (dopo è gratuito).

2. COGNE e LILLAZ

Se ami fare escursioni in montagna, la Valle di Cogne è una meta che devi assolutamente tenere in considerazione.. anche se un po’ troppo affollata per i miei gusti!

E’ un luogo che ha molto da offrire. Numerosissimi sentieri di ogni difficoltà (Parco Nazionale del Gran Paradiso), cascate (Lillaz), un giardino botanico (Paradisia) e borghi molto carini, tra cui:

COGNE

Una località, ahimè, conosciuta per un fatto di cronaca nera, ma che cela luoghi degni di nota.

Affacciata sul bellissimo Prati di Sant’Orso (una delle più vaste praterie d’Europa), questa cittadina è un vero gioiellino valdostano.

Nel centro storico meritano una visita:

– la Chiesa di Sant’Orso, costruita nel 1642 in nome di Sant’ Orso, un sacerdote valdostano vissuto tra il VII e l’VIII secolo che, secondo la tradizione, avrebbe bonificato la località, originariamente inospitale.

Les Dentellières, una cooperativa che porta avanti la tradizione artigianale della lavorazione dei pizzi;

la Fontana di Ferro, il simbolo di Cogne, affacciata sul prato di Sant’Orso.

LILLAZ

Questo piccolo e caratteristico borgo si trova ai piedi delle cascate più famose della zona: la Cascate di Lillaz.

3 salti d’acqua per 150 metri di altezza complessivi, incastonati in una natura verdeggiante, raggiungibili attraverso una parte di sentiero pianeggiante ed una parte di ripida salita su sassi.

Non sono certo le cascate più belle che ho visto, ma vale la pena vederle per il panorama che offrono..

  • DOVE PARCHEGGIARE/DOVE DORMIRE:

Le aree sosta qui non mancano:

– a Cogne, ovvero l’area sosta Revettaz, situata a 5 minuti a piedi dalla piazza principale del paese, dispone di 130 posti camper con possibilità di carico/scarico, corrente elettrica e toilettes, gratuita dalle 8.00 alle 18.00, mentre la notte si paga € 13,00 (tassa di soggiorno compresa);

– a Lillaz si trova un’altra area sosta con 32 posti camper tutti dotati di corrente elettrica e con servizio di carico/scarico. Anche qui si paga solo la notte per la modica cifra di € 12,50.

A pochi metri dall’area per camper è disponibile una grande area attrezzata per pic-nic (ad agosto era a pagamento!), con 40 tavoli, servizi igienici, numerosi barbecue e fontanelle.

Se non troverai posto in nessuna delle due aree sosta (come è successo a noi), non ti preoccupare. C’è un parcheggio proprio accanto all’area sosta di Lillaz dove ti permettono di sostare e di dormire.

  • COLLEGAMENTI TRA LE DUE LOCALITÁ:

Cogne e Lilla sono collegate (oltre che dalla SR47) da un comodo sentiero pianeggiante e ciclopedonale di circa 3 km. 

In alta stagione è disponibile anche un servizio di bus navetta gratuito che collega Cogne alle varie località della valle.

3. AOSTA

Il Capoluogo valdostano è una città che mi ha piacevolmente colpito. 

Il centro storico, con le sue stradine strette, le sue case colorate ed i monumenti risalenti all’epoca romana (tanto da essere conosciuta come la “Roma delle Alpi”), è davvero una chicca.

  • COSA VEDERE: 

1️⃣ PIAZZA CHANOUX, dedicata al martire della resistenza Émile Chanoux, ucciso dai nazisti nel 1944 e circondata da palazzi storici e dalle Alpi, questa piazza è il cuore della città e sede del Municipio. 

2️⃣ ARCO DI AUGUSTO, costruito nel 25 a.C. per onorare l’imperatore e per festeggiare la vittoria delle truppe romane contro i galli salassi.

3️⃣ PORTA PRAETORIA, costruita anch’essa nel 25 a.C. e ricoperta di marmo, presenta tre aperture, quella centrale per i carri e le due laterali per i pedoni e consentiva l’accesso alla città romana. 

4️⃣ TEATRO ROMANO, l’imponente struttura, edificata nel 25 a.C., è in grado di accogliere fino a 4000 spettatori, ed oggi ospita eventi culturali.

5️⃣ CRIPTOPORTICO FORENSE, la monumentale costruzione che circondava l’area sacra di Augusta. Si ipotizza che fosse un deambulatorio e che dal III secolo venisse usato come deposito militare. 

6️⃣ CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA, costruita alla fine del IV secolo, è il luogo di culto più importante e più antico di Aosta. All’entrata si trovano affreschi dell’XI secolo, mentre all’interno spiccano il crocifisso del 1397, le vetrate e due mosaici nel pavimento che risalgono al XII e al XIV secolo.

7️⃣ COLLEGIATA e CHIOSTRO DI SANT’ORSO, un’insieme di edifici religiosi risalenti al V secolo. Degni di nota: il Tiglio di Sant’Orso (un albero secolare piantato intorno al 1530), il Chiostro Romanico, la cripta ed un mosaico scoperto nel 1999, protetto da una teca di vetro. 

  • DOVE PARCHEGGIARE/DOVE DORMIRE:

Ci sono due parcheggi dove è possibile sostare gratuitamente, entrambi a 10 minuti a piedi dal centro città: uno si trova in via Chambery 120 (coordinate 45.7335, 7.3063) e l’altro in via Paravera 10-14, vicino la funivia (coordinate 45.7321, 7.3196).

Se preferisci sostare in un’area sosta, si trova in via Caduti del Lavoro 15 (coordinate 45.7361, 7.3305), a circa 800 metri dal centro storico, e si paga 1,00 € all’ora tra le 8.00 e le 20.00.

4. VALLE DI CHAMPORCHER

A poco più di 1.400 m s.l.m. si trova la prima valle che si incontra entrando in Valle d’Aosta. 

Un paradiso naturale nel quale si snodano tantissimi sentieri, gran parte situati nel Parco Naturale del Mont Avic e confinanti con il Parco Nazionale del Gran Paradiso.

In estate è un luogo ideale per passeggiate ed escursioni, in inverno, grazie al comprensorio sciistico, che fa parte del Monterosa Ski, che offre 14 piste di media difficoltà, è un luogo ideale per gli amanti dello scii e dello snowboard. 

CHAMPORCHER

La principale località della valle è un piccolo borgo situato su un promontorio il cui simbolo è la Torre, ciò che resta di un castello di origine altomedievale, situata di fronte alla Chiesa di San Nicola. 

CHARDONNAY

No, non sto parlando di uno spumante 😂.

Chardonnay è una piccola frazione di Champorcher, in cui si trova la funivia che porta fino a Laris, punto di partenza di numerosi sentieri e delle piste da sci.

  • PERCORSO PER I PIÚ ALLENATI: 

Uno dei percorsi escursionistici più conosciuti di questa valle è l’ALTA VIA n. 2. Essa parte da Champorcher ed arriva a Courmayeur, passando per la Valle di Cogne (attraversando il Gran Paradiso), la Valsavarenche, la val di Rhêmes, la Valgrisenche, La Thuile e la val Veny. 

  • DOVE PARCHEGGIARE/DOVE DORMIRE:

A Champorcher, di fronte all’enorme area pic-nic, si trova un’area sosta comunale attualmente – agosto 2021 – non gestita e gratuita (coordinate 45.6216, 7.6105) con circa 35 posti camper e possibilità di carico/scarico acqua. Non c’è l’elettricità.

PS. Non perderti l’assaggio del pane nero, tipico di questa valle. La versione con mele, castagne ed uvetta è il 🔝! 

5. BARD e FORTE DI BARD

Quando ho deciso di passare qualche giorno di agosto in Valle D’Aosta, una delle attrazioni che mi è subito saltata all’occhio è stato il Forte di Yard.

Ho un amore sconfinato per castelli, fortezze, palazzi reali ed è per questo che non potevo esimermi dal vedere questo luogo, che offre una meravigliosa vista sulla vallata ed un delizioso borgo medievale.

In realtà, la Valle D’Aosta è piena di Castelli e Palazzi, ma purtroppo non ho avuto il tempo per visitarli tutti. Recupererò, magari, un giorno.

BARD

Sovrastato dal Forte di Bard, a cui deve il maggior afflusso turistico, Bard è uno dei borghi più belli d’Italia, il paese più piccolo della Valle D’Aosta ed anche una delle principali attrattive della via Francigena.

Il borgo si sviluppa lungo un antico canale realizzato dai romani. 

I suoi edifici risalgono al XV-XVI secolo, alcuni dei quali sono stati restaurati ed oggi ospitano attività commerciali e botteghe artigiane.

Camminare nel borgo è come fare un salto nel passato. Tutto è rimasto com’era. È un vero e proprio gioiellino.

  • EDIFICI DI INTERESSE STORICO:

1️⃣ Casa Challant, situata nella piazzetta centrale del Borgo, che in origine era chiusa da un muro;

2️⃣ Casa Valperga, sulla cui facciata sono presenti gli stemmi di Valperga e dei Savoia; 

3️⃣ Casa Urbano, sede dell’antico mulino; 

4️⃣ Casa della Meridiana, chiamata così per i grandi orologi solari dipinti nelle facciate;

5️⃣ Palazzo Nicole, è stata la residenza degli ultimi conti di Bard e sulla facciata dell’edificio si notano ancora i fori dei proiettili dell’assedio del 1800.

  • EVENTI ANNUALI

15 agosto = Patronale dell’Assunta, con un mercatino di prodotti tipici ed artigianali, accompagnato da musica ed animazioni;

2° weekend di ottobre = Marchè au Fort, un mercato dedicato alle specialità valdostane;

8 dicembre-6 gennaio = Noel au Bourg, una mostra di presepi che illuminato tutto il borgo.

FORTE DI BARD

Questa maestosa fortezza è stata teatro di tanti eventi storici.

  • PILLOLE DI STORIA

1034: Primo insediamento.

1242-1661: i Savoia entrarono in possesso della signoria di Bard, ampliarono il Castello ed instaurarono una guarnigione, smantellando le fortificazioni di Verrès e Montjovet e trasferendo tutta l’artiglieria.

1800: 40.000 uomini dell’Armée de réserve di Napoleone si scontrarono a Bard con le truppe austriache che presidiavano la fortezza. Napoleone riuscì ad ottenere la resa dopo 2 settimane di dure lotte e fece radere al suolo Bard. 

1830: Carlo Felice di Savoia, timoroso di un nuovo attacco francese, riedificó il forte di Bard (divenuto come lo vediamo oggi). 

Fine 1800: Caduto in disuso, il forte fu adibito prima a carcere militare e poi a deposito munizioni fino al 1975.

1990: divenne proprietà della Regione Autonoma della Valle D’Aosta, che si occupó dei numerosi gli interventi di restauro, completati definitivamente nel 2017.

  • INFORMAZIONI PER LA VISITA:

Si accede tramite il percorso pedonale, che parte dal borgo medievale di Bard e si sviluppa lungo i muraglioni, oppure con gli ascensori panoramici.

Il costo del biglietto varia a seconda di ciò che uno vuole vedere. Si parte da 8,00 € per il complesso + uno spazio espositivo (ad esempio, le Prigioni, dove conoscerai, attraverso filmati, stampe e documenti, la storia del Forte e dove potrai vedere le 24 celle in cui venivano rinchiusi i prigionieri di guerra). Visita il sito web per avere maggiori dettagli.

  • CURIOSITÁ:

Nel Forte di Bard (ed in altre zone valdostane) nel 2014 sono state girate le scene di un film molto famoso: Avengers, Age of Ultron.

  • DOVE PARCHEGGIARE/DOVE DORMIRE:

Lungo la SS26 si trova un piccolo parcheggio gratuito (coordinate 45.6151, 7.74.21), senza servizi, ma con tavoli da pic-nic e acqua potabile, comodo per visitare il borgo e il forte, raggiungibili attraverso un percorso pedonale. Ci si può dormire tranquillamente.

L’alternativa è l’area sosta di Hône “Le Raffòr”, un’area attrezzata comunale con 18 posti camper, camper service ed elettricità (€ 1,00 ogni 6 ore di erogazione). Si pagano € 10,00 per le prime 24 h, dopo € 0,50/h. La sosta massima è di 48 ore.

★ Ƈσηѕι∂єяαzισηι Ƒιηαℓι ★

La Valle D’Aosta offre tante attrazioni e posti da visitare, ma direi che per una prima esplorazione sono più che soddisfatta.

Mi auguro di poter tornare presto in questa piccola ma splendida Regione (se ci sei già stat* e hai qualche suggerimento da darmi, scrivimelo nei commenti).

Intanto ti invito a farmi sapere che ne pensi di queste tappe che ho fatto, dimmi se le avevi già viste oppure se ti attirano per un prossimo viaggio.

Come sempre, se hai bisogno di qualche dritta in più, fammelo sapere giù nei commenti o mandami una mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it. Sarò lieta di aiutarti.

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À bientôt 😉!

ItaliaPiemonte

VAL FORMAZZA (Piemonte) in camper – 3 POSTI da vedere

Cascata del Toce 11

Girovagando un po’ su Instagram (ti invito a seguirmi perchè ci sono contenuti inediti) alla ricerca di una meta che ci potesse permettere di stare al fresco e nella natura, mi è apparsa la Val Formazza.

Questa valle incontaminata mi aveva attirato subito.

Prima di spostarci, però, come mia consuetudine, cercai aree sosta in zona e ne trovai una ad hoc: nel verde, con tutti i servizi (corrente, carico e scarico), bagni e docce calde, vasca idromassaggio, percorso kneipp, giochi di intrattenimento e piccolo orticello da cui poter prendere qualsiasi cosa.

Tutto questo per la modica cifra di 15,00 €.

L’area sosta si chiama Punta Sabbioni e si trova a 15 minuti a piedi da Formazza e Ponte ed a pochi passi dalla fermata dell’autobus per andare alla famosa Cascata del Toce.

Inoltre, è un ottimo punto di partenza anche per altre escursioni effettuabili nella zona.

Insomma, avevo trovato il posto perfetto.

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Entriamo, quindi, nel dettaglio e scopriamo insieme i 3 luoghi da vedere in Val Formazza:

1. FORMAZZA 

Incastonato in un magnifico paesaggio di conifere, ai piedi delle Alpi, questo piccolo e pittoresco borgo è il comune più settentrionale del Piemonte. 

Esso fu il primo villaggio abitato dai Walser (popolazione di origine germanica che si insediò nella zona tra il XII ed il XIII secolo), di cui si trovano ancora testimonianze nelle abitazioni (con il basamento in pietra ed il tetto in legno), nella lingua e nei piatti locali.

Formazza è la base per tante attività outdoor sia estive (passeggiate a piedi ed in MTB), sia invernali (sci di fondo).

Da vedere:

Se sei interessato/a alla cultura Walser, presso la frazione di Ponte si trova il Museo Casa Forte, un museo etnografico che raccoglie oggetti legati alle attività dei Walser, ospitato in un edificio risalente al XVI secolo, che era sede del capo della comunità.

L’ingresso è gratuito.

2. CASCATA DEL TOCE

Una delle più belle cascate che abbia mai visto è senz’altro questa.

La Cascata del Toce, chiamata anche La Frua, si trova nel Comune di Formazza a 1675 m. s.l.m. e, con i suoi 143 metri di salto, è la seconda cascata più alta d’Europa ed una delle cascate più spettacolari delle Alpi.

Le sue acque sono quelle dell’omonimo fiume Toce, il principale corso d’acqua della Val d’Ossola che dà vita al Lago di Morasco.

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L’inizio dell’avvento turistico si ha dal 1863, quando venne costruito un hotel, aperto tutt’oggi, per accogliere gli alpinisti e gli appassionati di escursionismo.

Nel tempo la Cascata del Toce fu visitata da molti personaggi illustri, tra cui Wagner, D’Annunzio, Carducci, la Regina Margherita ed il Re Vittorio Emanuele III.

Migliori punti di osservazione:

  • dall’alto: si trova una piattaforma di legno dove si può ammirare tutta la vallata;
  • dal basso: il posto più bello per vedere la Cascata del Toce è sicuramente dal ponte di legno sospeso che si trova ai piedi della stessa, raggiungibile attraverso un sentiero che costeggia la Cascata, da cui potrai ammirare tutta la sua maestosità.

Come arrivare:

  • a piedi = da Formazza c’è un sentiero che collega la Cascata in un tempo di circa 1.30/2 h (io l’ho percorso in discesa);
  • in autobus = dall’area sosta camper Punta Sabbioni si arriva alla Cascata in 10 minuti;
  • in auto/camper/moto = si deve percorrere la SS659 in direzione nord e si può parcheggiare qui.

Da sapere:

La Cascata del Toce NON è visibile tutto l’anno, ma solo da giugno a settembre in determinati orari.

Orari di apertura:

Le Cascate vengono aperte dal 6 giugno al 20 settembre e generalmente seguono questi orari:

  • giorni feriali dalle 11.30 alle 13.30;
  • giorni festivi dalle 10.00 alle 16:00.

Per conoscere gli orari nel dettaglio ed i vari aggiornamenti, visita questo sito.

3. LAGO DI MORASCO

Nella parte più alta della Val Formazza, a 1815 m. s.l.m., si trova un bacino artificiale incastonato in un meraviglioso paesaggio naturale dominato da montagne e cascatelle.

La Diga di Morasco è stata costruita negli anni ’30 dalla società Edison per la produzione di energia per tutta la vallata.

La sua costruzione, però, ha sepolto il centro abitato di Morasco, una località di origine Walser abitata fin dal XV secolo, definitivamente abbandonata nel 1938.

Giro del lago:

Le montagne che si riflettono sulle acque cristalline del Lago fanno si che questo luogo sia veramente bello da vedere!

E per goderselo a pieno non puoi esimerti dal fare la passeggiata che costeggia il Lago.

Si tratta in un circuito ad anello che parte dal parcheggio della Diga.

Il percorso è facile e per lo più pianeggiante. Si può fare tranquillamente a piedi o, volendo, in MTB.

Tempo di percorrenza: 1 h circa. 

Da sapere:

Il Lago di Morasco è un ottimo punto di partenza per numerose escursioni alla scoperta di meravigliosi laghi alpini (Lago Castel, Lago del Toggia, Lago Nero, Laghi Boden); escursioni di media ed alta difficoltà che si possono da fare sia a piedi, sia in MTB.

In camper:

Puoi sostare senza limiti di tempo nell’Area Sosta Camper Riale, che si trova sotto la diga, al costo di 10,00 € al giorno (ci sono dei signori che riscuotono vero le 18.00).

✰ ℂ𝕠𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖𝕣𝕒𝕫𝕚𝕠𝕟𝕚 𝕗𝕚𝕟𝕒𝕝𝕚 ✰

Come avrai constatato, la Val Formazza è un posto da vedere e da vivere.

La natura fa da padrona e il paesaggio alpino è qualcosa di meraviglioso.

Per un viaggio in camper è un posto ideale, tutti i posti sono facilmente accessibili ed i prezzi non sono eccessivi.

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Conoscevi la Val Formazza, ci sei mai stato/a? 😊 Raccontamelo, se ti va, nei commenti.

Intanto spero di averti dato tutte le informazioni necessarie, se, però, hai bisogno di qualche info in più, scrivimelo nei commenti oppure tramite e-mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it.

Come dico sempre, sarò lieta di aiutarti per quanto mi è possibile ☺️.

A presto 😉..

ItaliaTrentino Alto Adige

TRENTINO ALTO ADIGE in Camper: 5 LAGHI da vedere

Lago di Braies 5

Il Trentino Alto Adige è una regione ricca di bellezze naturali, da grandi catene montuose come le Dolomiti, a bellissimi parchi naturali come l’Adamello Brenta, ma ciò che lo contraddistingue maggiormente è la presenza di numerosi laghi, tanto da essere una delle Regioni (se non la Regione) con la più alta concentrazione di laghi e specchi d’acqua d’Italia.

Ce ne sono talmente tani, che c’è l’imbarazzo della scelta.

In questo articolo ti voglio indicare i 5 laghi che, secondo me, non dovresti perderti in una visita in questa splendida Regione.

1. Lago di Braies

Qual è il lago che negli ultimi anni è il più visitato ed il più fotografato (instagram e Facebook sono pieni di foto)? La risposta è facile: il Lago di Braies

Reso famoso dalla serie tv “Un Passo dal Cielo”, questo Lago attrae milioni di turisti l’anno.

Nato da una frana e situato a quasi 1500 m. s.l.m., a nord del parco naturale Fanes-Senes-Braies e circondato dalle Dolomiti, il Lago è un vero e proprio gioiello.

In ’estate o inverno regala giornate di relax e belle passeggiate in una natura incontaminata.

Il lago ghiacciato.. uno spettacolo!

Parlando di passeggiate, da fare è sicuramente il sentiero attorno al Lago: un percorso creato nel 1910, con una parte pianeggiante ed una di saliscendi, fattibile in circa 1 ora e mezzo. 

Se, invece, ti vuoi semplicemente rilassare, prendere il solo o fare un pic-nic, il punto più amato del lago per queste attività è la riva sud, ai piedi del Croda del Becco (2.810 m).

Da vedere:

Sulla sponda destra (guardando l’entrata), si trova un’antica chiesetta dedicata alla Madonna, dove la coppia austriaca erede al trono (Francesco Ferdinando e la moglie Sofia di Hohenberg) pregò poco prima di essere assassinata a Sarajevo e dove, agli inizi di maggio del 1945, vennero liberati i prigionieri più illustri di Hitler, che il Führer teneva nascosti proprio a Braies.  

Curiosità:

Leggenda narra che il lago fu creato da selvaggi che estraevano l’oro e che lo volevano mettere al riparo dai pastori che lo volevano rubare. 

Informazioni per la visita: 

Ci sono 3 parcheggi: P1 direttamente all’ingresso del lago (il più caro), P2 a due minuti di distanza e P3 a circa 5 minuti. 

Ti avverto che i prezzi sono alti per un camper (20 euro circa, se non erro, al P1); prezzi che calano (anche se di poco) man mano che ti allontani dal Lago (il P3 è quello meno caro).

Dal 10 luglio al 10 settembre la strada ad una certa ora viene chiusa al traffico appena i parcheggi sono completi. Ti consiglio di arrivare al parcheggio del Lago o nel tardo pomeriggio/sera oppure la mattina presto.

Se non vuoi parcheggiare oppure non trovi posto, da Monguelfo e Villabassa partono gli autobus numero 439 e 442 che ti portano al lago. Per salire in bus però occorre prenotare online ed il servizio è garantito solo fino ad esaurimento dei posti.

Altra alternativa è andare in bici o a piedi (da Ferrara 1,5 ore, da Monguelfo 2,5 ore, da Villabassa 3 ore circa).

Per altri dettagli e prenotazioni biglietti, clicca qui.

2. Lago di Tovel

Il famoso lago rosso si trova nel cuore della Val di Non ed è stato protagonista di numerosi studi e ricerche per capire il fenomeno che lo rendeva unico.

Fino al 1964 un’alga, conosciuta con il nome Tovellia sanguinea, “arrosava” le acque del Lago di Tovel durante i mesi estivi più caldi.

Gli ultimi leggeri rossori, in realtà, sono stati visti all’inizio degli anni ’80, dopo di che il lago è rimasto semplicemente del colore blu con sfumature verdi su cui si riflette la natura incontaminata che lo circonda.

Curiosità:

La scienza parla dell’alga, la leggenda, invece, parla di una principessa.

Si dice che la principessa Tresenga, figlia dell’ultimo re di Ragoli, venne chiesta in sposa da molti pretendenti ma ella rifiuti tutti quanti. 

Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non voleva rassegnarsi e, dopo essere stato respinto per l’ennesima volta, mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di convincere Tresenga ad accettare la proposta. 

Né lei, né il suo popolo si sottomisero all’arroganza di re di Tuenno e, nonostante fossero inferiori in forza e numero, risposero all’attacco.

La principessa stessa non si tirò indietro e marciò con la sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. 

Tresenga morì per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. 

Alla fine della giornata il lago diventò rosso per il sangue dei morti in battaglia e si dice che il Lago si colora per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa.

Si dice anche che la notte ella si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente.

Informazioni per la visita: 

Vale la pena visitare il lago perchè è un oasi di pace, in cui sarai immerso nella natura, dove neanche il cellulare ti distrarrà (non c’è segnale.. almeno per la Vodafone).

Potrai passeggiare lungo il sentiero che costeggia il lago, oppure rilassarli sulla spiaggetta leggendo un libro.

Il parcheggio per i camper è molto grande, ombreggiato, a pochi metri dal lago.

Il mio consiglio, come per il Lago di Braies, è quello di arrivarci nel tardo pomeriggio o la mattina presto, perché anche qui chiudono la strada quando il parcheggio è pieno.

3. Lago di Molveno

Come al Lago di Braies, anche qui sono stata ben due volte, una d’estate ed una d’inverno.

Incorniciato dalla catena centrale del Gruppo Brenta, dal Monte Gazza e dalla Paganella, il Lago di Molveno è il secondo lago più grande del Trentino ed il lago più profondo (124 metri).

Si tratta di un lago alpino di origine naturale formatosi circa 4.000 anni fa a seguito di una frana ed il nome deriva dall’omonimo paesino situato sulle sue sponde. Un vero gioiellino situato su una collina da cui si gode una vista su tutta la vallata e sul lago stesso.

Il Lago di Molveno per anni (dal 2011 al 2018) è stato premiato da Legambiente e dal Touring Club Italiano con “5 vele”, nonché è stato proclamato 2 volte “il lago più bello d’Italia” (nel 2014 e nel 2019) per la qualità dell’acqua, della spiaggia, dei servizi e della sicurezza.

E’ un luogo amato da pescatori, escursionisti, ciclisti, velisti e anche per chi ama rilassarsi, in quanto ivi sono presenti numerose spiagge e baie.

Pare che le acque del lago nascondono una foresta preistorica, con insediamenti risalenti l’età del bronzo.

Cosa potrai fare:

  • Una passeggiata lungo le rive del lago di Molveno, in cui potrai scovare (sulla riva occidentale) diversi Fortini Napoleonici (resti delle fortificazioni erette dal Comando Militare Austriaco nei primi anni dell’’800), nonchéil “Ponte di Napoleone”, una cascata che riversa le acque all’interno del lago.
  • Farti un bagno (è un lago balneabile) e goderti un po’ di relax sulla spiaggia.
  • Girare il lago in bicicletta dal porticciolo fino alla punta in fondo (un’oretta circa di percorso), oppure farlo in barca.
  • Se hai bambini, l’acqua park senz’altro sarò di loro gradimento.
  • Salire fino all’altopiano di Pradel, con la comoda funivia panoramica (aperta da maggio ad ottobre).

Informazioni per la visita: 

A pochi metri dal lago si trova un’area sosta camper attrezzata (non costa poco, circa 25 euro, ma è comoda per visitare tutti i dintorni).

Dall’area camper c’è un sentiero, percorribile a piedi o in bici, che arriva fino ad un posto veramente bello, che la prima volta che l’ho visto ho reputato “fatato”, di cui purtroppo non so il nome.

4. Lago di Tenno

Formatosi da una enorme frana dal monte Misone intorno al 1100, il Lago di Tenno è un altro luogo ideale per rilassarsi immersi nella natura ed è lo specchio d’acqua più pulito d’Italia.

(Immagine presa dal web)

Ciò che caratteristica maggiormente questo lago è la strada che percorri per arrivare dinanzi alle sue sponde: man mano che scendi i 120 gradini che troverai all’ingresso, scoprirai la meravigliosa vegetazione in cui predomina il blu-turchese del lago.

Sul litorale orientale si trova anche una piccola isola, raggiungibile a piedi in quanto d’estate l’acqua scopre il lembo di terra.

Intorno al lago ci sono varie spiaggette in ghiaia, piuttosto affollate nel periodo estivo e prima di scendere le scalette per raggiungere il lago si trovano due ristoranti. Lungo il lago c’è anche un chiosco bar con il servizio di noleggio canoe e pedalò.

Cosa potrai fare:

Canale di Tenno
  • La prima cosa che ti consiglio è visitare Canale di Tenno, un magnifico Borgo, iscritto ai “borghi più belli d’italia” risalente al 1211. Parzialmente abbandonato dopo la prima guerra mondiale e dopo lo sviluppo della zona industriale tra Riva del Garda e Arco, Canale rinacque dopo la seconda guerra mondiale, quando molti artisti rimasero ammaliati da questo antico borgo che conserva tutt’oggi l’impianto urbanistico originario, formato da quattro strade che convergono nella piazzetta, da case in pietra ed da caratteristici avvolti, che collegano le abitazioni l’una all’altra. Oggi Canale conta circa 50 abitanti ed il sostentamento maggiore è il turismo sia estivo (grazie anche a manifestazioni come il “Rustico Medioevo”, che le prime due settimane di agosto porta in scena momenti della vita medievale nel borgo), che invernale (durante i weekend che precedono Natale, le viuzze del Borgo ospitano i Mercatini di Natale).
  • Fare il bagno, visto che si tratta di un lago balneabile, quindi se avrai il coraggio di tuffarti nelle acque gelide del lago potrai farlo tranquillamente.
  • Fare un giro lungo il lago, in quanto c’è una pista ciclo-pedonale ad anello.
  • Vedere la Cascata del Varone ed il Parco Grotta del Varone, un percorso che si snoda tra ponti, scale, sentieri e tunnel scavati nella montagna.

Informazioni per la visita: 

Vicino al Lago si trova un’area di sosta camper (non molto grande, ma comoda) qui.

Canale di Tenno si raggiunge a piedi attraverso un percorso ben segnalato che parte a poca distanza dall’ingresso del Lago.

Se hai necessità di fare la spesa, nel paese Ville del Monte si trova una piccola Coop, raggiungibile a piedi oppure in bus.

5. Lago di Ledro

Quest’utlimo lago per me è stata una scoperta quasi del tutto casuale.

Passavamo per la strada e, affacciandomi al finestrino, vedo questo lago blu che mi attrae come una calamita.

Situato a 655 m s.l.m. ed originario della quarta era glaciale, il Lago di Ledro si trova a poca distanza dal Lago di Garda, ma non ha nulla da invidiare al “fratello maggiore”.

Le sue acque blu limpidissime, in cui possiamo fare il bagno nelle calde giornate estive, contornate dal verde del paesaggio che lo circonda, lo rende senza dubbio uno dei più bei laghi del Trentino.

Curiosità:

Nel 1929 sono state trovate circa 10.000 palafitte risalenti all’età del bronzo presso il paese di Molina.

Tale ritrovamento è stato scoperto in occasione del forte abbassamento delle acque del lago avvenuto per la costruzione della Centrale idroelettrica ed è il motivo per cui questo lago è divenuto famoso.

Le spiagge:

  • Pieve di Ledro, una spiaggia pubblica che offre anche servizi come un campo da beach volley, un campo da minigolf, un parco giochi per bambini, bar e pizzerie;
  • Molina di Ledro, la spiaggia più grande, che si estende su un prato verde ed offre servizi come il noleggio di barche o canoe, un campo da beach volley, campi da tennis, servizi igienici ed un bar;
  • Mezzolago, vicina al paese di Pieve di Ledro, anch’essa costituita da un ampio prato, offre servizi come parco giochi per bambini, noleggio di barche e pedalò e tavoli per pic-nic;
  • Pur, è la spiaggia più tranquilla, la più selvaggia e quella animal friendly. Si trova sulla sponda sud del lago.

Cosa potrai fare:

  • Nuotare, pescare oppure fare un giro in canoa, in barca a vela, provare il windsurf solo le attività principali.
  • Visitare il Museo delle Palafitte, il cui villaggio risale a 4.000 anni fa ed è una delle testimonianze palafitticole più importanti d’Europa (nel 2012 l’area archeologica di Ledro è stata proclamata patrimonio mondiale dell’UNESCO tra i “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”).
  • Fare il giro del lago (percorso facile di circa 10 km).
  • Percorrere la strada panoramica del Ponale in bici o a piedi: un percorso ciclo-pedonale che arriva a Riva del Garda.
  • Vedere la cascata Gorg d’Abiss.
  • Esplorare la Val Concei, che offre una rete di escursioni a piedi o in bicicletta.
Museo delle Palafitte – Photo Credits: Wikipedia

Informazioni per la visita: 

In piena stagione purtroppo non sarà facile trovare posto per il camper, ma, comunque, ci sono varie opzioni:

ෆ 𝒞𝑜𝓃𝓈𝒾𝒹𝑒𝓇𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾 𝐹𝒾𝓃𝒶𝓁𝒾 ෆ

I laghi a me trasmettono un senso di pace assoluta. Diciamo che è il potere della natura.

Ne ho visti diversi, dai più caotici (come il Lago di Garda) ai più tranquilli e sperduti tra le montagne, ma questi laghi che ti ho elencato entrano di gran lunga nella mia personale lista di preferenze.

Hai visto uno (o più) di questi laghi? Se sì, quale/i?

Quale, invece, non hai visto e ti attrae di più?

Raccontamelo nei commenti, se ti va 😊.

Spero di averti dato tutte le informazioni necessarie, ma se dovessi aver dimenticato qualcosa e mi vuoi chiedere informazioni più dettagliate, scrivimelo nei commenti oppure tramite e-mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it.

Come dico sempre, sarò lieta di aiutarti per quanto mi è possibile ☺️.

Ps. Domani partirò per un lungo viaggio (di un mese circa). Spero di ritrovarti quando ti racconterò dove sarò stata e le mie nuove avventure 😙!

A presto 😉..

ItaliaTrentino Alto Adige

TRENTINO ALTO ADIGE in camper: VAL DI FUMO e VAL DI RABBI

Val di Fumo 3

Posso dire di aver visto tanti luoghi del Trentino, sia d’estate che d’inverno (amo questa regione) e se ce ne sono due, tra i tanti, che ti voglio invitare a vedere sono senz’altro questi.

Val di Fumo

La Val di Fumo è il “piccolo Canada” italiano.

Una valle incontaminata di origine glaciale posta nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta ed ai piedi del Carè Alto, al confine tra il Trentino e la Lombardia.

Un posto magico incastonato tra il verde del suo paesaggio e la limpidezza dell’acqua del fiume Chiese, che, in alcuni tratti, crea meravigliose cascate. 

Diciamo le cose come stanno, è il mio posto preferito.

Informazioni per la visita:

La Val di Fumo si raggiunge dal parcheggio del lago Malga Bissina (in cui potrai sostare gratuitamente qui anche la notte), da cui parte un sentiero che costeggia un lato della diga ed arriva fino al Rifugio Val di Fumo, che è un’ottima base per le escursioni nell’Adamello-Brenta.

La passeggiata all’interno di questo paradiso è molto comoda, con poco dislivello (massimo 150 metri). Entrerai dentro il Parco Nazionale dell’Adamello Brenta e per arrivare al Rifugio Val di Fumo percorrerai circa 6 km.

Ti consiglio di starci almeno 2-3 giorni perché, oltre a questo percorso che ti ho appena detto, potrai anche vedere (sempre partendo dal parcheggio) l’altro versante, ovvero la Valle Daone, costernata di piccoli laghetti alpini e di tanti sentieri più o meno facili. 

La Valle Daone è molto gettonata per gli amanti dell’ice clamping, in quanto ivi sono presenti i ghiacciai dell’Adamello.

Val di Rabbi

La Val di Rabbi è un altro fantastico posto. Ideale per rilassarsi, godersi la natura ed il benessere che ti regala.

Si trova nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio e si snoda lungo il torrente Rabbies per 12 chilometri ad una quota che va dagli 800 m. s.l.m ai 1400 m. s.l.m. 

✩。❣。✩

Di cose da fare ce ne sono diverse e ti voglio indicare quali non dovrai perderti:

  • le Cascate del Saent sono la meta più famosa e più visitata. Si trovano presso la località Coler (raggiungibile anche con un bus che parte dal parcheggio “ai forni”), dove parte un bellissimo sentiero pianeggiante che costeggia il torrente Rabbies. Il pezzo più impegnativo è quello finale, dove si trova una scalinata abbastanza ripida che costeggia le due cascate;
  • il Ponte Tibetano, altra attrazione super frequentata (che mi è quasi costata la vita 😅, non scherzo, sono svenuta salendo la scalinata che porta al Ponte e per fortuna, non so come, non sono caduta di sotto nel dirupo) in cui camminerai, dopo aver fatto una bella coda, a 60 metri sospesi sopra la cascata Ragaiolo;
  • il percorso kneipp nella frazione San Bernardo è una vera chicca, soprattutto se fatto dopo una giornata di camminate. L’ingresso costa 3,00 € e si tratta di un’area verde delimitata da uno steccato che offre un susseguirsi di diversi tipi di suolo (cortecce, sassolini, legnetti) che regalano un massaggio naturale, oltre all’acqua gelida che arriva dal ghiacciaio per aiutare la circolazione ed un laghetto per fare i fanghi alle gambe. E’ aperto dal 12 giugno al 26 settembre e ci si arriva comodamente in bus;
  • Antica segheria veneziana, una incredibile opera di ingegneria meccanica che permetteva di tagliare le piante sfruttando la potenza dell’acqua e realizzare meravigliose opere. Durante l’estate la segheria viene messa in funzione dai funzionari del Parco Nazionale dello Stelvio, che ti spiegheranno e faranno vedere tutto il meccanismo.

Per gli amanti delle Terme, a Rabbi Fonti si trova uno stabilimento termale rinominato per la sua acqua ricca di ferro ed anidride carbonica.

Informazioni per la visita:

Tutte queste attività che ti ho appena citato le puoi fare partendo dall’area di sosta camper “Al Plan.

Chiamarla area di sosta è alquanto riduttivo, non solo per la sua grandezza (anche in alta stagione non dovresti avere problemi a trovare posti), ma perchè offre davvero tutto ciò che ti darebbe un campeggio al prezzo però di un’area sosta.

E’ completamente immersa nella natura e dotata di ogni comfort (prese elettriche ad ogni piazzola, docce calde, bagni, lavandini esterni, parco giochi per bambini, un bar con possibilità di acquistare pane fresco ogni mattina ed un servizio di spesa e pizza a domicilio).

✿ Cᴏɴsɪᴅᴇʀᴀᴢɪᴏɴɪ Fɪɴᴀʟɪ ✿

Credo che, più che dalle mie parole, dalle immagini avrai capito quanto sono belli questi posti.

Se fossi in te, se ancora non hai deciso cosa fare quest’estate, li prenderei seriamente in considerazione 😉! A tal proposito, se hai bisogno di qualche informazione in più, consigli o per qualsiasi altra cosa, commenta qui sotto oppure scrivimi via e-mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it.

Se, invece, ci sei già stato, raccontami la tua esperienza (se ti va) in queste magiche valli trentine 🥰.

A presto 😉!

ItaliaTrentino Alto Adige

TRENTINO ALTO ADIGE in camper: SANTUARIO DI SAN ROMEDIO e SENTIERO NELLA ROCCIA

San Romedio 3

Nella Val di Non sorge un antichissimo eremo costituito da 5 chiesette sovrapposte, costruite tra il 1000 (la chiesa originaria che venne costruita sulla tomba del Santo) ed il 1918 (costruita in segno di ringraziamento a Maria Addolorata per la quiete ritrovata la Prima guerra mondiale), su uno sperone di roccia ed unite tra loro tramite una lunga (e ripida) scalinata.

✧ ѕтσяια є Ɩєggєηɗα ✧

Il nome deriva dall’eremita Romedio di Thaur, i cui fedeli alla sua morte scavarono la sua tomba nella roccia e sul quale aleggiano diverse leggende, ma la più conosciuta è quella che riguarda un orso.

Si narra che Romedio, ormai anziano, voleva recarsi a Trento per incontrare il vescovo in groppa al suo cavallo. Per far ciò chiese ad un suo discepolo di sellargli il cavallo, questi però tornò indietro terrorizzato raccontando che un orso aveva sbranato il cavallo. 

Il vecchio eremita non si scompose e gli disse: “Allora metti le briglie all’orso” ed il discepolo, con titubanza, seguì l’ordine, sellando l’orso che portò Romedio a destinazione.

Quest’episodio è ricordato da una statua posta accanto all’arco trionfale all’ingresso del Santuario.

✞ cσѕα тяσνєяαι αƖƖ’ιηтєяησ ✞

Il Santuario di San Romedio è una nota meta di pellegrinaggio ed è un bellissimo esempio di arte cristiana medievale. 

Al suo interno sono custodite molte opere artistiche del XV, XVI e XVII secolo, tra cui:

  • la Madonna con Bambino, l’Ultima Cena ed una serie di angeli e santi si trovano nella prima chiesa di San Romedio;
  • i Dottori della Chiesa ed i simboli dei 4 evangelisti si trovano nella Chiesa di San Giorgio;
  • una pala del XVI secolo che raffigura l’Arcangelo Michele che caccia Lucifero all’inferno, si trova nella chiesa di san Michele, sopra l’altare;
  • a pala dell’altare raffigura l’antico eremita con l’orso al guinzaglio, mentre gli affreschi delle pareti raffigurano i dodici apostoli, l’Annunciazione e l’Assunzione della Madonna si trovano nella chiesa maggiore di San Romedio.

✰ єνєηтι ✰

Durante l’estate (covid permettendo), nel Santuario si svolge “l’Estate Romediana” che comprende una serie di manifestazioni culturali e musicali.

Il 15 gennaio di ogni anno, invece, in occasione della festività del Santo, si celebra una messa e si può mangiare anche un tipico piatto del pellegrino.

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Visitare il Santuario, però, è solo la destinazione finale. Come ogni viaggio, la bellezza non si trova nella sua destinazione, ma nel percorso che ci porta a tale destinazione. 

Ed è di quel percorso che ti voglio parlare.

Per arrivare al Santuario ci sono 3 modi: in auto fino al parcheggio ai piedi di San Romedio, in navetta da Sanzeno (attiva solo da metà luglio fino a metà settembre) ed attraverso il suggestivo Sentiero nella Roccia.

✦ ιƖ ѕєηтιєяσ ηєƖƖα яσccια ✦

Il Sentiero nella Roccia è un percorso scavato nella roccia (appunto) che cade a strapiombo sulla valle del rio di San Romedio. 

La partenza è di fronte al Museo Retico di San Zeno, dove peraltro potrai parcheggiare (a pagamento) il camper. Da qui il percorso parte su una passerella di legno, attraversa un tratto di bosco ed arriva alla parte più suggestiva di tutte.

Il paesaggio che potrai ammirare intorno è te è qualcosa di sensazionale. Mi raccomando però a non distrarti troppo, in alcuni tratti la roccia è bassa e rischi di battere la testa!

Il percorso è facile (adatto a tutti), sicuro, ben segnalato e quasi tutto in pianura (solo nell’ultimo pezzo c’è una salita). Sono circa 2,7 km e in poco meno di 1 ora ti porterà ai piedi del Santuario, dove ti attenderà la parte più faticosa da fare: salire i 131 gradini che ti porteranno in cima.

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👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Il Santuario di San Romedio è aperto ogni giorni dalle 9:00 alle 17:30 (da ottobre ad aprile), dalle 9:00 alle 18:00 (maggio, giugno e settembre) e dalle 8:30 alle 19:00 (luglio ed agosto).

Le messe, si svolgono dal lunedì al venerdì da settembre a giugno alle ore 16:00 ed a luglio ed agosto alle ore 17:00. Ogni domenica, invece, ci sono due messe, una alle 9:00 ed una alle 11:00.

L’ingresso è gratuito.

Se vuoi percorrere il Sentiero nella Roccia, puoi parcheggiare il camper qui, altrimenti c’è il parcheggio ai piedi del Santuario, di cui, però, non posso garantirti se ci puoi arrivare in camper oppure no (è un parcheggio per auto).

ItaliaTrentino Alto AdigeVeneto

STRADA DELLE 52 GALLERIE, Monte Pasubio

52 Gallerie 4

A cavallo tra il Veneto ed il Trentino si trova un percorso escursionistico di grande interesse storico e paesaggistico: la Strada delle 52 Gallerie.

La Storia

La mulattiera fu costruita tra febbraio e dicembre del 1917 dalla 33° Compagnia Minatori del 5° Reggimento dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano, con l’aiuto di 6 centurie di lavoratori, su idea del Capitano Leopoldo Motti, al fine di servire il fronte del Pasubio durante la Prima Guerra Mondiale e permettere la comunicazione ed il transito di uomini e rifornimenti al riparo dalla vista e dal fuoco del nemico.

Essa è un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare, considerate le condizioni dell’epoca ed il tempo impiegato (solo 10 mesi).

La Strada

La Strada delle 52 Galleria è lunga 6.555 metri (2.335 dei quali sono suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia, la cui larghezza media è di 2,50 metri), ha una pendenza che raggiunge il 22% e si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le Porte del Pasubio (1.934 m), attraversando il versante meridionale del monte, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose.

Le Gallerie

Ogni galleria è numerata ed ha una propria denominazione:

  • 1ª Cap. Zappa (Giuseppe Zappa, comandante 33a Compagnia Minatori dal 17 Gennaio a 22 Aprile 1917)  lunga 17 metri;
  • 2ª Gen. D’Havet (Giuseppe D’Havet, comandante del Genio del 5° Corpo d’Armata) lunga 65 metri;
  • 3ª Rovereto 14 metri;
  • 4ª Ten. Battisti (Cesare Battisti, irredentista trentino, volontario del Corpo degli Alpini del Regio Esercito, catturato dalla Milizia imperiale austriaca, processato e giustiziato per alto tradimento) lunga 31 metri;
  • 5ª Oberdan (Guglielmo Oberdan, irredentista triestino, organizzatore dell’attentato all’Imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, fu condannato a morte per impiccagione dalla giustizia austriaca per alto tradimento, diserzione in tempo di pace, resistenza violenta all’arresto e cospirazione) lunga 10 metri;
  • 6ª Trieste lunga 17 metri;
  • 7ª Gen. Cascino (Antonino Cascino, medaglia d’oro al valore militare, Comandante dell’VIIIª Divisione Fanteria, caduto sul Monte Santo il 29 settembre 1917) lunga 35 metri;
  • 8ª Gen. Cantore (Antonio Cantore, medaglia d’oro al valore militare, Alpino Comandante della IIª Divisione Fanteria, caduto sulle Tofane il 20 luglio del 1915), lunga 23 metri;
  • 9ª Gen. Zoppi (Gaetano Zoppi, Comandante del V° Corpo d’Armata fino a giugno 1916, dal quale dipendeva il settore del Pasubio) lunga 78 metri;
  • 10ª Sauro (Nazario Sauro, irredentista istriano, Tenente di Vascello della Regia Marina Italiana, catturato dagli austriaci a causa di un’avaria del suo sommergibile, processato e condannato a morte per fucilazione nel 1916) lunga 12 metri;
  • 11ª Randaccio (Giovanni Randaccio, medaglia d’oro al valore militare, facente parte della Brigata Toscana, caduto sul Carso il 28 maggio 1917), lunga 28 metri;
  • 12ª Cap. Motti (Leopoldo Motti, ideatore della Strada, caduto il 29 settembre 1917 a causa dell’esplosione della prima mina austriaca al Dente Italiano) lunga 95 metri;
  • 13ª Filzi (Fabio Filzi, irredentista istriato, catturato sul Corno di Vallarsa insieme a Battisti e condannato a morte per alto tradimento a Trento il 12 luglio 1916) lunga 27 metri;
  • 14ª Cap. Melchiori (Oscar Melchiori, Comandante la 26ª Compagnia Minatori, caduto a causa dell’esplosione della prima mina austriaca al Dente Italiano il 29 settembre 1917) lunga 61 metri; 
  • 15ª Tortona lunga 45 metri;
  • 16ª Reggio Calabria lunga 74 metri;
  • 17ª Bergamo lunga 52 metri;
  • 18ª Parma lunga 46 metri;
  • 19ª Re (Vittorio Emanuele III, Re d’Italia) lunga 318 metri;
  • 20ª Cadorna (Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, sostituito dal Generale A. Diaz nel novembre 1917 dopo la disfatta di Caporetto) lunga 86 metri;
  • 21ª Porro (Carlo Porro, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, sostituito nel novembre 1917, come Cadorna, dopo la disfatta di Caporetto) lunga 20 metri;
  • 22ª Breganze lunga 8 metri;
  • 23ª Gen. Capello (Luigi Capello, Comandante del V° Corpo d’Armata dal quale dipendeva il settore del Pasubio) lunga 18 metri;
  • 24ª Bologna lunga 16 metri;
  • 25ª L’Aquila lunga 11 metri;
  • 26ª Napoli lunga 24 metri;
  • 27ª Picone (Corrado Picone, sostituto del Ten. Zappa al comando della 33ª Compagnia Minatori rimanendovi fino alla fine del conflitto) lunga 98 metri;
  • 28ª Genova lunga 14 metri;
  • 29ª La Spezia lunga 31 metri;
  • 30ª Miss lunga 10 metri;
  • 31ª Gen. Papa (Achille Papa, Medaglia d’oro al valore militare, Comandante della Brigata Liguria sul Pasubio, caduto sulla Bainsizza nell’ottobre del 1917, al quale è intitolato anche il rifugio alle Porte del Pasubio) lunga 72 metri;
  • 32ª Palazzolo lunga 48 metri;
  • 33ª minatori (33ª Compagnia Minatori del V° Genio che realizzò la Strada delle Gallerie) lunga 57 metri;
  • 34ª Gen. Giustetti (Umberto Giustetti, Comandante del Genio della Iª Armata dal 15 maggio 1917 al 20 marzo 1919) lunga 132 metri;
  • 35a Trani lunga 10 metri;
  • 36a Garibaldi (Peppino Garibaldi, nipote di Giuseppe Garibaldi, Comandante della Brigata fanteria Alpi) lunga 12 metri;
  • 37ª Balilla (Giovanni Battista Perasso, detto Balilla, patriota genovese che diede inizio alla rivolta popolare contro gli occupanti dell’impero asburgico, durante la guerra di secessione austriaca bel 1746) lunga 26 metri;
  • 38ª Torino lunga 29 metri;
  • 39ª Mantova lunga 53 metri;
  • 40ª Trento lunga 10 metri;
  • 41ª 26ª Minatori (la 26ª Compagnia Minatori che svolse il pericolosissimo compito di eseguire i lavori di perforazione dei cunicoli ed il caricamento delle camere di mina durante la guerra di mine sul Pasubio) lunga 24 metri;
  • 42ª Macerata lunga 19 metri;
  • 43ª Polesine lunga 55 metri;
  • 44ª Zappatori Liguria (unità militare di fanteria del Regio Esercito che contribuì alla realizzazione della Strada) lunga 22 metri;
  • 45ª Plotone 25ª minatori (il Plotone Autonomo della 25ª Compagnia Minatori che terminò i lavori sulla Strada delle Gallerie nel periodo settembre-dicembre 1917) lunga 83 metri;
  • 46aª Piceno (la Brigata Piceno, 235° e 236° fanteria, che operò nel Pasubio dall’ottobre 1917 al marzo 1918) lunga 65 metri;
  • 47ª Pallanza (il 249° Reggimento fanteria che operò nel settore Posina fino al 9 ottobre 1918 e nel Pasubio) lunga 22 metri;
  • 48ª Cesena lungo 14 metri;
  • 49ª Soldato italiano 19 metri;
  • 50ª Cavalieri di Vittorio Veneto (dedicata ai reduci della Grande Guerra ai quali, nel 1968, in occasione del cinquantenario, fu riconosciuto il titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto) lunga 27 metri;
  • 51ª Plotone minatori sardo (esecutore dei lavori di mina sul Dente Italiano e partecipante alla realizzazione del pezzo finale della Strada nel tratto tra Passo Fontana d’Oro e Porte del Pasubio) lunga 66 metri
  • 52ª Sardegna lunga 86 metri.

Le Gallerie più caratteristiche sono: la 19ª che, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti e si trova all’interno di un gigantesco torrione di roccia; la 20ª, avvitata su sé stessa come un cavatappi; la 43ª, che corre sotto il passo Fontana d’Oro (1.875 m) e la 47ª in quanto, alla sua uscita, si raggiunge il punto più alto della strada (2.000 m), dal quale si può godere di un panorama unico.

Il Percorso

La strada delle 52 gallerie è un percorso praticabile esclusivamente a piedi (l’uso della bicicletta è vietato a causa dei numerosi incidenti mortali avvenuti negli anni) e solo nel periodo estivo.

La partenza è dal parcheggio di Bocchetta Campiglia e l’arrivo è al Rifugio Papa. Il sentiero è identificato dal segnavia 366 ed ha un dislivello totale di circa 750 metri.

Il percorso è fattibile in circa 3 ore (a seconda del passo).

L’escursione è alquanto impegnativa (direi di media difficoltà) e non è adatta a tutti, non solo per il dislivello, ma anche perchè alcuni tratti del percorso sono veramente pericolosi e scoscesi.

Di fondamentale importanza, oltre ad avere scarpe da trekking ed una borraccia, è avere con sé una torcia (la torcia del cellulare è troppo debole, non ti aiuterebbe), in quanto alcune gallerie sono lunghe, completamente buie ed il percorso al loro interno può essere scivoloso.

Una volta che sarai giunto al Rifugio Papa, ti consiglio di fermarti a gustare il gulasch con patate e polenta fritta.. una delizia!

Per tornare al parcheggio è sconsigliato fare le Gallerie, perciò si scende per la Strada degli Scarubbi, anch’essa costruita durante la Prima Guerra Mondiale, più lunga ma di facile percorrenza.

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Se sei amante della storia e ti piace fare trekking, questa è un’escursione che ti straconsiglio di fare.

La strada che percorrerai è molto suggestiva (per la sua storia) ed il paesaggio che le fa da contorno è qualcosa di spettacolare e non potrai fare a meno di fermarti ad ammirarlo e fotografarlo.

Come detto poc’anzi, il percorso è impegnativo, ma se l’ho fatto io, che non sono una grande escursionista e non sono allenata, sono sicura che ci riuscirai anche te.

Considera anche che io l’ho fatto in una giornata di pioggia (cosa che ti sconsiglio di fare), con la nebbia che ci ha accompagnato per un bel pezzo del percorso.

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Se hai bisogno di qualche informazione in più, consigli o qualsiasi altra cosa, non esitare a scrivermi nei commenti o via e-mail a ambra@unagiramondosquattrinata.it.

Come sempre, sarò lieta di aiutarti 🙂.

A presto 😉

Friuli Venezia GiuliaItalia

FRIULI VENEZIA GIULIA in Camper – 14 luoghi da NON perdere

Pozze Smeraldine 7

In questo anno di pandemia c’è una tipologia di viaggio che è andata per la maggiore: il plein air.

Sono anni che io ed i miei genitori viaggiamo in Italia ed in Europa in camper ed è un tipo di viaggio che ho sempre amato fare.

La libertà di spostarsi dove e quando si vuole permette di scoprire città, regioni o paesi interi ben più agevolmente.

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Visitare il Friuli in camper è alquanto semplice: ci sono aree sosta e parcheggi (in cui si può sostare senza problemi) in gran parte delle principali attrazioni.

In questo articolo non solo ti parlerò dei luoghi che ho visto (partendo da nord-est, fino a sud), ma ti indicherò anche dove potrai sostare, con la speranza di agevolarti (la ricerca delle aree sosta non è mai tanto semplice, in Italia purtroppo siamo ancora mal organizzati).

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Come dico sempre.. bando alle ciance e cominciamo 💪.

Questo è il giro che abbiamo fatto

1. SANTUARIO DEL MONTE LUSSARI

La piccola perla delle Alpi Giulie è un luogo veramente incredibile.

Dall’alto dei suoi 1789 m. s.l.m. si può godere una vista spettacolare sul paesaggio che lo circonda.

La storia della nascita del Santuario è legata ad un pastore, che nel 1360, non riuscendo a trovare il proprio gregge di pecore, salì sul Lussari dove vide le proprie pecore inginocchiate intorno ad un cespuglio. Al centro del cespuglio si trovava una statuetta della Madonna col Bambino. Il pastore portò la statuetta al parroco di Camporosso, ma nelle due mattine successive riaccadde la stessa cosa: la statuetta era tornata sul Monte ed era circondata dalle pecore inginocchiate. Il parroco allora si consultò con il patriarca di Aquileia e quest’ultimo decise di far costruire una cappella in questo luogo.

Della cappella originaria non vi sono più tracce. L’edificio attuale risale al XVI secolo, anche se nel corso degli anni ha avuto diverse ristrutturazioni ed ampliamenti.

E’ proprio dal XVI secolo che il santuario è diventato una delle mete principale di pellegrinaggio per italiani, austriaci e sloveni. 

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Oltre al Santuario, il Monte Lussari è famoso anche per gli amanti dello sci (Pista di Prampero e l’Alpe Limerza) e per gli amanti del trekking (ci sono diversi sentieri, il più conosciuto è quello che porta alla Cima del Cacciatore).

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Il Santuario è raggiungibile a piedi, attraverso il Sentiero del Pellegrino, oppure con la telecabina, che parte da Camporosso ed arriva ai piedi del borgo in 15 minuti (il costo è di € 14,00 per A&R).

Abbiamo sostato al parcheggio della telecabina. Non si paga niente ed è tranquillo.

2. LAGHI DI FUSINE

A poca distanza dal Monte Lussari lo scenario cambia e ci si addentra in un altro posto bellissimo.

Alla base della catena montuosa del Gruppo del Monte Mangart e nell’area protetta del Parco Naturale dei Laghi di Fusine, sorgono 2 laghi (il Lago Superiore ed il Lago Inferiore) di origine glaciale, collegati tra loro tramite sentieri ed incastonati in un paesaggio meraviglioso.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

I laghi di Fusine sono raggiungibili attraverso un percorso ciclopedonale che parte dai parcheggi e che dista circa 15 minuti.

Nel caso tu fossi solo di passaggio, ci sono due parcheggi gratuiti (se non erro): questo e questo.

Se, invece, hai bisogno di un’area sosta in cui pernottare ti consiglio assolutamente l’Area Camper Tarvisio. Offre ampie piazzole ed è direttamente sulla pista ciclabile da cui partono una serie di percorsi fantastici (tra cui quello per arrivare ai Laghi di Fusine e quello che ti porterà in Slovenia, che sinceramente ho amato e mi piacerebbe rifarlo). Il costo è di 15,00 € tutto compreso (acqua, corrente, carico e scarico).

✏️Extra✏️:

Oltre al classico giro dei due laghi, se ami fare trekking potrai raggiungere (attraverso un percorso di media difficoltà) il Rifugio Zacchi, da cui potrai ammirare tutta la vallata. 

3. LAGO DEL PREDIL

Rimanendo sempre in zona Tarvisio, ad una decina di chilometri dalla città si trova il secondo lago più grande del Friuli. 

Il Lago del Predil, chiamato anche Raibl, è un’antica conca glaciale, a quota 950 m s.l.m. . 

Intorno al lago aleggia una leggenda in cui si racconta che al posto dello stesso si trovava un paesino, i cui abitanti erano persone fredde ed insensibili.

Durante una fredda notte d’inverno una donna ed un bambino giunsero da lontano chiedendo ospitalità agli abitanti, che si rifiutarono di dargliela. Solo una famiglia povera li accolse, offrendogli un tetto e del buon cibo. Il giorno dopo il paese si trovò sommerso dall’acqua ad eccezione del luogo in cui sorgeva la casa, che divenne l’isoletta che oggi è un po’ il simbolo del lago.

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Il Lago del Predil è un lago balneabile e navigabile (si possono affittare barche a remi, canoe, pedalò, surf bike e kayak).

Ci sono anche diverse spiaggette dove potersi rilassare e prendere il sole.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Per visitare il lago potrai sostare/parcheggiare nei due grandi parcheggi (qui e qui), che si trovano rispettivamente a nord ed a sud del lago.

Non esiste un’area sosta nelle vicinanze.

✏️Extra✏️:

Se non sei molto interessato alle attività balneari, c’è anche un percorso escursionistico di circa un paio d’ore che costeggia il Lago e ti porta a Cave del Predil, in cui potrai visitare il paesino, l’antica miniera di Raibl ed il Museo Storico Militare.

4. GROTTE DI PRADIS

Spostandoci verso ovest, nella provincia di Pordenone, arriviamo a queste grotte che meritano una visita (anche se non è indispensabile).

Nel cuore delle Prealpi Carniche, ad oltre 500 m. s.l.m. si trovano centinaia di cavità di origine carsica, incastonate in una natura incontaminata.

Scendendo (e poi salendo) 207 scalini, si arriva in fondo all’Orrido e si può ammirare la gola creata nel corso di millenni dal torrente Cosa e del Rio Molat.

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E’ un luogo veramente affascinante, che vanta la frequentazione da parte dell’uomo di Neandertal, il quale usava le grotte come riparo di caccia (da vedere: la Grotta del Clusantin in cui sono visibili ancora oggi i segni dello scuoiamento e del trattamento delle pelli degli animali).

Tracce del passaggio di uomini ed animali preistorici si trovano al Museo delle Grotte di Pradis, in cui si ripercorre anche la storia della conformazione di queste cavità carsiche, dell’uso che nei millenni ne è stato fatto ed una ricostruzione dello scheletro e della pelliccia dell’orso delle caverne (un esemplare vissuto circa 700 000 anni fa, che trovava rifugio in queste caverne durante la stagione più fredda).

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Poco dopo l’entrata, sulla destra, si trova la Grotta della Madonna, in cui a Natale viene celebrata la Messa ed è chiamata così perché al suo interno si trova una statua della Madonna col bambino.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Per informazioni su orari e tariffe, clicca qui

Per parcheggiare o sostare, c’è una comoda e gratuita area di sosta a pochi metri dall’ingresso delle Grotte. 

5. POZZE SMERALDINE

Questo è il posto che l’anno scorso mi ha fatto decidere di fare un giro nel Friuli Venezia Giulia.

Ebbene sì, è partito tutto da questa meraviglia.

Le pozze smeraldine sono considerate una delle piscine naturali più belle d’Italia, anche se fare il bagno qui ti preannuncio che sarà una grossa impresa, io non ci son riuscita. L’acqua è veramente, ma veramente gelida. 

Si trovano nel Comune di Tramonti di Sopra (piccolo paesino molto caratteristico), lungo il torrente Meduna che in questo tratto si raccoglie in pozze profonde, caratterizzate dal color verde smeraldo, da cui, appunto, prendono il nome.

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E’ un luogo incredibilmente bello: il bianco delle rocce e dei sassolini si unisce al verde dell’acqua e degli alberi creando un’armonia perfetta. 

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Per raggiungere le Pozze Smeraldne occorre fare una passeggiata di circa 40 minuti che parte da questo parcheggio a pagamento (la strada, in realtà, prosegue ma è vietata ai non residenti e poi l’ultimo pezzo è sterrato).

Si possono raggiungere comodamente anche in bicicletta. 

Oltre al parcheggio citato, a Tramonti di Sopra c ‘è un altro parcheggio, ma gratuito, che dista a poche centinaia di metri dal primo. 

Il mio consiglio, però, se sei in camper, è quello di andare all’ex area camper che, durante la settimana è gratuita, mentre il fine settimana (almeno ad agosto) si pagano 5 €. Si trova a circa 1,5 km da Tramonti di Sopra.

Credimi, è fantastica. Ti puoi mettere dove vuoi, nessuno dice niente. C’è una grande area con tavolini e sedie, un campo da calcio e puoi fare una passeggiata lungo il torrente ed anche il bagno (un sollazzo nelle giornate più afose). La pace assoluta.

6. CIVIDALE DEL FRIULI

Tra le città friulane, Cividale è quella che devi vedere assolutamente!

Sarà che io amo particolarmente queste città-borgo, ma Cividale è veramente una chicca.

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Fondata da Giulio Cesare con il nome Forum Iulii, è agli antichi romani che deve il duo splendore.

Nel 568 d.C. Cividale divenne la capitale del primo ducato longobardo in Italia, di cui conserva ancora molte testimonianze, tra cui il Tempietto (nel Monastero di Santa Maria in Valle) ed i tesori custoditi nel Museo Cristiano e nel Museo Archeologico Nazionale.

Per questo patrimonio storico ed artistico, dal 2011 è Patrimonio dell’Umanità.

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Il centro storico è pedonale ed è costituito dal Duomo di Santa Maria Assunta, risalente al 1457, dove si può ammirare la Pala di argento di Pellegrino II (un opera di oreficeria medievale italiana) e due tele di Palma il Giovane.

Da visitare c’è anche il Palazzo Comunale, un edificio in stile gotico costruito tra il 1545 ed il 1588 dove al suo interno sono stati trovati i i resti di una domus romana risalente al I-II secolo d.C. .

A poca distanza dalla piazza si trova l’Ipogeo Celtico, in cui ci sono una serie di celle sotterranee (utilizzate come carceri dai romani e dai longobardi) scavate nella roccia. 

Oltre a queste attrazioni, ci sono diverse dimore nobiliari risalenti al XVI-XVII e XVIII secolo.

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Il posto che, però, attrae di più ed il più fotografato è il Ponte del Diavolo. Costruito nel 1442, prende il nome dalla leggenda che aleggia su di esso. 

Si narra che i cividalesi chiesero aiuto al Diavolo per la costruzione del Ponte, in quanto si trovava in un punto pericoloso. Il Diavolo accettò la richiesta, chiedendo una cosa in cambio: voleva l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte.

I cittadini acconsentirono ed il ponte in una notte venne costruito. Prendendosi, però, beffa del diavolo, gli stessi fecero attraversare il ponte da un animale e così il Diavolo di dovette accontentare dell’anima dello stesso.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Cividale è una cittadina piccola, facilmente visitabile a piedi in una mezza giornata.

Il parcheggio per i camper si trova a poca distanza dal centro storico. Purtroppo i posti sono pochi, quindi ti consiglio di arrivare la mattina presto oppure la sera e sostare per la notte.

7. PALMANOVA

La città-fortezza a forma di stella è monumento nazionale dal 1960 e Patrimonio Unesco dal 2017.

Costruita nel 1593, Palmanova deve la sua fama proprio alla sua strana forma: una perfetta stella a nove punte, adornata da tre porte monumentali (Porta Udine, Porta Aquileia e Porta Cividale) e da tre cerchie di fortificazioni risalenti al XVI, XVII e XIX secolo.

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La Piazza Grande a forma esagonale sorge esattamente al centro della stella. Su di essa si affacciano i principali edifici di Palmanova (Il Duomo, la Loggia dei Mercanti con il Palazzo del Provveditore, il Museo Civico ed il Museo Storico Militare) e si trova una mostra permanente di strumenti e macchine che vennero utilizzate per la costruzione della Fortezza.

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Interessante da vedere è il Parco dei Bastioni, con le sue gallerie sotterranee (risalenti al XVII secolo, che servivano per raggiungere le posizioni nemiche).e le polveriere napoleoniche.

Le gallerie sotterrane si possono visitare su prenotazione (sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19) ed il costo è di 3,00 €

Oltre a questo, lungo il parco si trova un percorso ciclopedonale, adatto a tutti, e tavolini da picnic per chi si vuole fermare a mangiare.

💡Curiosità💡:

Il progetto di questa città fu affidato a Leonardo da Vinci, che rifiutò l’incarico a causa di altri impegni. Da documenti storici si evince che fece un sopralluogo e dette delle direttive.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Per visitare Palmanova basta veramente poco, è molto piccola.

C’è un’area piccola area sosta comunale e gratuita appena fuori le mura. Tranquilla anche per pernottare.

✏️Extra✏️:

Se ti trovi a Palmanova nel primo weekend di settembre, potrai assistere alla rievocazione storica “A.D. 1615. Palma alle armi” in cui oltre 800 persone in costume seicentesco ricordano l’inizio della guerra degli Uscocchi tra l’Austria degli Asburgo e la Repubblica di Venezia, a cui Palmanova è appartenuta fino alla caduta della Serenissima per mano di Napoleone nel 1797.

8. GORIZIA

Premetto che Gorizia è la città che mi è piaciuta meno. Sarà che l’ho vista in un giorno di pioggia, totalmente deserta e con la maggior parte dei negozi chiusi (chiusi definitivamente, falliti). Mi ha messo tristezza, devo essere sincera.

Allo stesso tempo, però, potrei consigliarti di visitarla se hai una mattinata libera o un buco di tempo da dover riempire tra una meta ed un’altra, oppure in una giornata uggiosa.

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Ciò che mi ha spinto a vedere Gorizia è la sua storia, il suo Castello ed il Museo della Grande Guerra che mio padre voleva vedere.

Basti pensare che fino al 2004 era divisa da un muro eretto nel 1947 dai militari: da una parte la Gorizia italiana e dall’altra la Gorizia Slovena. Questa divisione ora è segnata da una targa e la cosa particolare è che, passeggiando nella piazza Transalpina, puoi passare da uno Stato all’altro senza che te ne accorgi.

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L’attrazione che non si può fare a meno di notare è il grande Castello medievale che sorge sulla collina e domina la città, donando una splendida vista sul territorio circostante.

Risalente al XI secolo, il Castello di Gorizia è il cuore antico della città. Dell’aspetto originale non è rimasto molto, in quanto i veneziani lo abbatterono.

Si raggiunge attraverso la Porta Leopoldina, costruita nel 1660 in occasione della visita dell’imperatore asburgico Leopoldo. Gli Asburgo, peraltro, furono uno dei possessori del Castello. Amavano questo luogo tanto da chiamare la città “Nizza asburgica”.

Il castello si può visitare al costo di 3,00 € dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e solo il lunedì ed il venerdì anche il pomeriggio dalle 15 alle 17. La visita comprende sale (sedi di mostre), il granaio, il Cammino di Ronda ed il Museo del Medioevo Goriziano.

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Nei pressi del Castello si trovano il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, la Pinacoteca e la Collezione Archeologica.

Apro una parentesi sul Museo della Grande Guerra, l’unico che ho visto.

Esso ospita 12 sale in cui si può rivivere attraverso immagini, ricostruzioni ed oggetti l’esperienza della grande guerra. 

Si può anche attraversare una vera trincea (chiusa attualmente per il covid) in cui vengono riprodotti grida e spari per immergerti a 360° nei momenti che i militari vivevano ogni giorno.

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Lasciandosi alle spalle il Castello e scendendo verso il centro storico, si arriva in Piazza della Vittoria, la più grande piazza di Gorizia dominata da molti bar e ristoranti, in cui si trovano la Chiesa barocca di Sant’Ignazio, costruita dai gesuiti nel 1600 e la Casa Toriana, sede della Prefettura, risalente al 1500.

Proseguendo per via Rastello si arriva in Piazza Cavour, delineata dalla Casa del Comune, dalla Casa degli Ungrispach e dal Palazzo degli Stati Provinciali. Dimore che risalgono al 1200-1500.

Alle spalle della piazza si trova il Duomo.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Gorizia la puoi vedere tranquillamente in una mezza giornata, non è grande e le attrazioni sono tutte vicine una all’altra.

Puoi parcheggiare qui, ma ti sconsiglio vivamente di pernottare. Appena arrivati, ci ha dato subito l’idea di non essere un posto sicuro.

9. SACRARIO MILITARE DI REDIPUGLIA

Se sei appassionato della storia della Grande Guerra, questo ed il luogo successivo sono due posti che non dovrai perdere .

Il Sacrario di Redipuglia è il più grande sacrario italiano dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale.

Costruito in epoca fascista, esso fu inaugurato il 18 settembre 1938 alla presenza di Benito Mussolini e custodisce i resti di 100187 soldati caduti nelle zone circostanti.

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La struttura è composta da tre livelli che rappresentano (simbolicamente) l’esercito che scende dal cielo e culminano con tre croci di bronzo, poste in cime al Monte Sei Busi. 

Nel sito si trovano:

  • il cacciatorpediniere “Grado”, una nave austro-ungarica divenuta italiana dopo la fine della guerra;
  • la via Eroica, una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo riportanti i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra;
  • la tomba in marmo rosso di Emanuele Filiberto Duca D’Aosta, insieme a 5 tombe in granito dei generali;
  • una piccola trincea visitabile;
  • 22 gradoni che custodiscono le spoglie dei 39857 soldati identificati in ordine alfabetico;
  • due grandi tombe che custodiscono i resti di oltre 60000 soldati rimasti ignoti;
  • due salette museali che contengono documenti, reperti bellici e dipinti.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Il sacrario è sempre aperto e la visita è gratuita. I musei, invece, sono aperti in determinati giorni ed orario, che potrai consultare cliccando qui.

C’è un grandissimo parcheggio per auto, camper e pullman, a pochi metri dall’entrata.

10. PARCO TEMATICO DELLA GRANDE GUERRA DI MONFALCONE

Se sei amante del trekking ed amante della storia, qui ci devi assolutamente venire. E’ un luogo suggestivo.

Sulle alture carsiche, vicino al centro di Monfalcone potrai scoprire questa zona di guerra, che fu campo di battaglia tra il giugno 1915 ed il maggio 1917.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Ci sono tre itinerari percorribili segnalati da appositi cartelli. Io ne ho fatto solo uno (il più corto) in quanto il caldo ci stava uccidendo. Si tratta della Trincea Joffre e la Grotta Vergine.

Gli altri due sono la Trincea di Quota 121 (la più alta) e di Quota 85, dedicata ad Enrico Toti, uno dei personaggi italiani più simbolici della Prima Guerra Mondiale.

Non c’è un’area sosta vicino, ma un parcheggio che ti permetterà di raggiungere il Parco in pochi minuti.

11. SANTUARIO MARIANO MONTE GRISA

Credo che sia uno dei santuari più belli che abbia visto fino ad ora.

La vista dal Monte è qualcosa di eccezionale, come puoi vedere dalla foto.

Il Tempio Mariano ha una forma particolare, insolita per una chiesa. Fu il vescovo di Trieste e Capodistria a volere questa struttura triangolare che evoca la lettera M, che indica la Vergine Maria. 

Esso fu costruito tra il 1963 ed il 1965 in cemento armato e presenta due chieste sovrapposte

Dall’inaugurazione e consacrazione del 22 maggio 1966, il Santuario è un luogo di pellegrinaggio per italiani e stranieri.

💡Curiosità💡:

  • il Santuario è stato dedicato alla Madonna a seguito del voto che fece l’arcivescovo di Trieste nel 1945 chiedendo la salvezza della città;
  • fu papa Giovanni XXIII nel 1959 a decidere che il Tempio venisse dedicato a Maria come simbolo di pace ed unità tra i popoli;
  • da aprile a settembre dello stesso anno ebbe luogo il “pellegrinaggio delle meraviglie” che culminò con la posa della prima pietra; 
  • Giovanni Paolo II visitò il Tempio il 1° maggio 1992 ed a lui è dedicato un bellissimo mosaico;
  • Nel 2007 la copertura del tetto crollò, causando un distacco di 60 tonnellate di materiale. Ci son voluti 10 anni di lavori e 4 milioni di euro per ripristinarlo e riportarlo alla sua bellezza originaria.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Il Santuario è un luogo che senz’altro merita una visita. E’ aperto ogni giorno dalle 7.30 alle 20.00.

Se vuoi assistere ad una messa, clicca qui per consultare i giorni e gli orari.

Se arrivi in camper o in pullman, c’è un ampio parcheggio a circa 200 metri dal Santuario. In auto o in moto è possibile parcheggiare direttamente all’ingresso dell’area del Santuario (ovvero qui).

12. GROTTA GIGANTE

Non lontano dal Santuario di Monte Grisa, si trova uno dei posti più visitati del Friuli Venezia Giulia.

La Grotta Gigante è una grotta carsica enorme, alta 100 metri, lunga 168 metri e larga 76, tanto da renderla la sala naturale più grande al mondo. E’ anche inserita nel Guinness dei Primati dal 1995

Fu esplorata nel 1840 ed aperta al pubblico nel 1908. Risale almeno ad una decina di milioni di anni fa ed è costituita da rocce prevalentemente calcaree. 

Vista la profondità, al centro di essa si trovano i Pendoli Geodetici più lunghi al mondo, usati per monitorare i movimenti della crosta terrestre (dalle maree, ai terremoti).

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Il percorso è di 850 metri, scende in una profondità di 100 metri attraverso due grandi scalinate e dura circa un’ora.

La temperatura è di 11°C ed è costante. Consiglio di indossare una felpa e soprattutto scarpe antiscivolo.

La visita va prenotata obbligatoriamente tramite telefono o whatsapp al numero 329-68.77.903 o acquistando i biglietti sul sito web https://www.grottagigante.it (qui troverai anche gli orari di apertura ed altre informazioni utili). 

Il costo d’ingresso è di 13,00 € intero, 10,00 € ridotto (studenti fino a 26 anni/Over 65/ Soci C.A.I. e S.S.I.),€ 8,00, bambini 6-18 anni e gratuito bambini 0-5 anni.

Non c’è un parcheggio per i camper, ma si può tranquillamente trovare posto in uno dei due parcheggi vicini all’ingresso (qui e qui). Noi ci abbiamo anche pernottato senza problemi. 

13. TRIESTE 

Il capoluogo del Friuli è un incrocio di lingue e culture. Ha il fascino asburgico, con i suoi palazzi romantici in stile liberty. Non è un caso se l’impronta asburgica è rimasta: la famiglia reale austriaca contribuì in modo significativo alla crescita economica e demografica della città. 

Numerosi artisti e scrittori (da Saba e Svevo a James Joyce e Stendhal) trovavano qui la loro ispirazione.

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La prima cosa che ti colpisce di Trieste è la bellissima Piazza Unità d’Italia, il cuore della città, nonché la piazza aperta sul mare più grande d’Europa.

Su di essa si affacciano i palazzi più importanti (Palazzo della Luogotenenza austriaca – sede della Prefettura -, Palazzo Stratti con lo storico Caffè degli Specchi, Palazzo Modello – sede del Municipio -, Palazzo Pitteri, il più antico della piazza,  Palazzo Vanoli ed il Palazzo della Regione) ed al centro si trova la Fontana dei Quattro Continenti, costruita tra il 1751 e il 1754 e raffigurante un’allegoria dei quattro continenti all’epoca conosciuti (Europa, Asia, Africa ed America). 

A circa pochi metri dalla piazza, si trova il Molo Audace, che prende il nome dalla prima nave che entrò nel porto di Trieste dopo la fine della Grande Guerra. 

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Proseguendo per il centro storico (facilmente visitabile a piedi), nella zona del Canal Grande (amata da Maria Teresa D’Austria) si trovano la Chiesa Greco-Ortodossa di San Nicolò, Chiesa serbo-ortodossa di San Spiridion e Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.

Sempre lungo il Canal Grande si trova anche la statua di James Joyce

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Rimanendo in tema di chiese, quella più importante di Trieste è la Cattedrale di San Giusto che si trova, insieme al Castello di San Giusto, sull’omonimo colle che domina la città e da cui si gode di un ottimo panorama. 

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Tornando nel centro storico, altre due attrazioni degne di nota e risalenti all’epoca romana sono i resti di un Teatro Romano, risalente al I-II Secolo d.C., e l’Arco di Riccardo, risalente al I secolo d.C. che probabilmente faceva parte delle mura che fece costruire l’imperatore romano Augusto. 

Oltre a questo, Trieste è ricca di caffè storici, tanto da essere chiamata la “città del caffè”.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Come detto poc’anzi, Trieste si gira tranquillamente a piedi. Una passeggiata nel centro storico e lungo il molo è senz’altro un must.

Ti consiglio di parcheggiare al porto ed esattamente qui. Si paga solo la sosta diurna, ma si può anche pernottare. Nessuno dice niente basta che rispetti le regole.

In genere ci sono altri camper, quindi puoi star tranquillo/a.

In realtà c’è anche un’area sosta camper comunale a circa 2 chilometri da Piazza Unità il cui costo è di 4,00 € giornaliere. Ti dico, però, che è un’area sosta orribile, per niente comoda, rumorosa e te la sconsiglio vivamente.

14. CASTELLO DI MIRAMARE

A qualche chilometro di distanza dalla città si trova il meraviglioso Castello di Miramare.

Photo Credits: Wikipedia

Per la sua bellezza architettonica dobbiamo, ancora una volta, ringraziare gli Asburgo. 

E’ stato l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo ad ordinare la costruzione (avvenuta tra il 1856 ed il 1860) di questa magnifica residenza che doveva essere un nido d’amore per lui e la consorte Carlotta del Belgio.

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Egli seguì personalmente la progettazione del complesso, che prevedeva, oltre al Castello (costituito da oltre 20 stanze), un grande parco all’inglese ed all’italiana di 22 ettari, ricco di piante rare (molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi in giro per il mondo), sculture e laghetti.

Photo Credits: Wikipedia

Purtroppo il sogno dei due sposi ebbe vita breve. 

Addio, castello pe’ felici giorni 
nido d’amore costruito in vano! 
Altra su gli ermi oceani rapisce 
aura gli sposi. 

Miramar, Giosuè Carducci
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Dopo il soggiorno del fratello imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I d’Austria e della moglie Elisabetta di Baviera (Sissi), nel 1864 Ferdinando Massimiliano partì insieme alla moglie per il Messico su invito di Napoleone III, luogo in cui trovò la morte per fucilazione nel 1867.

Il corpo venne imbalsamato ed esposto in Messico. Soltanto un anno dopo tornò a Trieste, trasportato dalla stessa nave su cui aveva fatto il viaggio 3 anni prima, poi condotto a Vienna e sepolto nella cripta imperiale. 

Per Carlotta la morte del marito fu un evento talmente tragico che iniziò a dare segni di insanità mentale e fu fatta rinchiudere nel Castelletto (dove i due consorti risiedevano durante la costruzione del Castello di Miramare), fino a quando tornò nella sua terra natia, in Belgio.

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Dopo anni di abbandono, il Castello divenne (tra il 1930 ed il 1937) la residenza del Duca Amedeo di Savoia-Aosta (segnato dallo stesso orribile destino di Massimiliano, in quanto morì in prigionia durante un suo viaggio nell’Impero d’Etiopia) e della moglie Anna d’Orleans, che apportarono qualche modifica alle stanze per renderle più in linea con lo stile dell’epoca.

Poi dalla fine del 1945 in poi si insediarono prima le truppe neozelandesi, poi le truppe britanniche fino all’arrivo degli americani, che lo tennero come quartier generale dal 1947 al 1954.

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Ora il Castello di Miramare è un museo e si possono vedere le stanze di Massimiliano e di Carlotta (tra cui la camera da letto di Massimiliano arredata come una cabina di nave e la Sala della musica di Carlotta), la Sala del Trono (che attualmente viene utilizzata per i concerti), le camere degli ospiti e le stanze del Duca Amedeo d’Aosta. 

Photo Credits: Wikipedia

Tutte le stanze sono ben conservate e mantengono gli arredi originali, compresi di ornamenti, mobili ed oggetti risalenti al XIX secolo.

👉🏻Informazioni per la visita👈🏻:

Purtroppo io non ho avuto fortuna di visitare il Castello. Non abbiamo trovato neanche un piccolo parcheggio (nemmeno a chilometri di distanza) ed avendo il camper non si riusciva ad arrivare al parking del museo. 

Per evitare di fare la mia stessa fine, ti consiglio di arrivare la mattina presto oppure di lasciare il camper a Trieste e raggiungere il Castello in autobus. (Noi non potevamo farlo in quanto avevamo il cane e non ce la sentivamo di lasciarlo solo così a lungo).

Il costo del biglietto d’ingresso è di € 8,00 ed il Castello è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00.

Per altre informazioni, clicca qui.

✽ ღ 𝙲𝚘𝚗𝚜𝚒𝚍𝚎𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝙵𝚒𝚗𝚊𝚕𝚒 ღ ✽

Come avrai potuto constatare da questo articolo, il Friuli nasconde bellezze incredibili.

Ci sono tante altre cose da vedere e spero di poterci tornare presto, così da aggiornare anche questa lista e poterti consigliare altri luoghi.

Magari, se sei stato in posti che non ho citato, fammi sapere quale non dovrei perdermi scrivendomelo nei commenti.

Spero di averti dato tutte le informazioni necessarie per intraprendere un tour plein air in Friuli Venezia Giulia, ma se hai bisogno di sapere altro, scrivimi sempre nei commenti oppure via e-mail (ambra@unagiramondosquattrinata.it) o tramite contact form.

Ah, quasi dimenticavo. Seguimi anche su Instagram per non perderti i post giornalieri (potrei inserire foto ed informazioni che non sono presenti qui negli articoli).

A presto 😘!

ItaliaMercatini di NataleTrentino Alto Adige

5 Mercatini di Natale in Trentino Alto Adige da NON perdere

Levico 3

Visto il periodo natalizio in cui siamo ed anche se a malincuore quest’anno non potremo visitare i mercatini di Natale (il Covid ci ha rovinato anche questa piccola gioia), vorrei stilare la mia personale “TOP 5″.

In un momento storico come questo dobbiamo poter viaggiare con la fantasia..

Riguardando le foto e ripensando ai giorni in cui camminavo tra le bancarelle, accompagnata dal profumo del vin brûlé e dei dolci mi è venuta una grande nostalgia..

Manca anche il suono delle chiacchiere e delle risate, gli abbracci ed i baci, la normalità insomma.. la verità è che andare ai mercatini di Natale per me non è solo per far shopping, ma per l’atmosfera che li circonda..

In questo anno così buio, il Natale spero che ci illumini e ci scaldi un po’.

Bando alle ciance e cominciamo…

1. Mercatini di Natale di Rango

Partiamo subito a bomba con il mio mercatino di natale preferito..

Rango è un borgo nella provincia di Trento, un piccolo luogo fuori dal mondo, dove il tempo sembra essersi fermato.

Ciò che rende unico questo mercatino è la location suggestiva; infatti le bancarelle si trovano nelle vecchie case contadine, per l’esattezza in vecchie cantine, stalle, portici e soffitte.

E’ uno dei pochi mercatini visti che mantiene la tradizione di vero e proprio mercatino di natale artigiano, ci sono pezzi davvero unici che non troverai da altre parti!

Ivi si trova anche un piccolo Museo di Presepi ed un Villaggio di Babbo Natale, per il quale se hai bambini, credimi impazziranno!

>Aperture: in genere sono aperti da metà novembre (solo il fine settimana) al 6 gennaio.

>Info: https://www.mercatinidirango.it

2. Mercatini di Natale di LEVICO TERME

Siamo sempre nella provincia di Trento, in una piccola città che rievoca lo stile Ottocentesco e nobiliare.

Anche qui la location, a mio avviso, è unica e bellissima, all’interno del Parco secolare degli Asburgo.. si cammina lungo i vialetti, immersi tra alberi tinti di bianco ed illuminati dalla luce delle bancarelle..

>Consiglio: da vedere anche il centro storico ed il lago!

>Aperture: in genere sono aperti da metà novembre (solo nei weekend) fino al 6 gennaio.

>Info: https://www.visitlevicoterme.it/it/mercatini-di-natale/51-104/

3. Mercatini di Natale di VIPITENO

Senza dubbio, per me è il mercatino di Natale più bello della provincia di Bolzano.

Vipiteno è una piccola cittadina medievale, simboleggiata dalla Torre delle Dodici (risalente al 1486) che sovrasta tutto il centro storico, circondata dalle Alpi..

Le bancarelle si trovano nella piazza principale del centro, proprio sotto la Torre delle Dodici.

>Aperture: in genere sono aperti da metà novembre fino al 6 gennaio.

>Info: https://www.vipiteno.com/it/scopri-vipiteno.html

4. Mercatini di Natale di BRESSANONE

Bressanone mi ha davvero stupito. Non pensavo che mi sarebbe piaciuta così tanto.

I mercatini si trovano in Piazza Duomo e le bancarelle offrono veramente di tutto e di più.. a prezzi eccezionali rispetto, soprattutto, ai prezzi di Merano e Bolzano.

>Aperture: in genere sono aperti dal 27 novembre al 6 gennaio.

>Info: https://www.brixen.it/it

5. Mercatini di Natale di TRENTO

Trento l’ho vista tante volte, in tante vesti.. d’inverno con la neve, d’estate con il sole e la pioggia. ed è una città che adoro.. ma quando ci sono i mercatini di Natale beh, ha tutto un altro aspetto!

Essi si trovano in più piazze: Piazza Fiera, vicini alle mura della città, e Piazza Cesare Battisti.

Il grande albero di natale, invece, si trova in Piazza Duomo ed in Piazza Santa Maria Maggiore si trova la Casa di Babbo Natale.

>Consiglio: non perderti la visita alle principali attrazioni della città: dalla Basilica di San Vigilio, al Castello del Buonconsiglio, senza dimenticare il MUSE (Museo delle Scienze). 

>Aperture: in genere dal 21 novembre al 6 gennaio

>Info: https://www.mercatinodinatale.tn.it

Extra: 6. Mercatini di Natale di MERANO

Ho voluto mettere Merano come extra per un semplice motivo: ci sono stata due volte ed entrambe le volte sono rimasta incerta sul dire se mi piacciono oppure no.. nel senso che li ho trovati un po’ anonimi, come quelli di Bolzano (che, come vedrai, non ho voluto mettere nella mia Top 5). Non me ne volere! Non mi sentivo, però, di escluderli dal momento che, in ogni caso, mi sembra doveroso vederli.. e, soprattutto, mi sembra doveroso vedere Merano, che è una splendida cittadina..

I mercatini si trovano lungo il fiume Passirio, dal Kurpromenade fino a Piazza della Renna.

>Consiglio: non stare dietro solo ai mercatini, visita la città.. è molto bella! Cammina sotto i portici della città vecchia e visita il Castello Trauttmansdorff, detto anche Castello di Sissi, con i suoi splendidi giardini.

Se vuoi, puoi anche rilassarti alle Terme che si trovano sulla riva del fiume Passirio, dalla parte opposta rispetto alla passeggiata dove ci sono i mercatini, in Piazza Terme.

>Aperture: in genere dal 29 novembre al 6 gennaio.

>Info: https://mercatini.merano.eu

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Questa è stata la mia personale Top 5, qual è la tua?

Quelli da me citati li hai visti? Se no, quali tra questi vorresti vedere per primo?

Scrivimelo, se ti va, nei commenti.. 🙂

A presto.. 🙂

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Scrivimi e seguimi :-)